SILVIA PIO (a cura)
«Il Campanile ha una tiratura di circa duemila copie. Il lettore tipo è l’anziano, ovvero chi alla morte – sua e degli altri – ci pensa quotidianamente».
«Eccome se ci pensa».
«Vuole sapere quanti coscritti rimangono, quanto resta da vivere al moribondo della villa accanto, a che punto è la malattia del cugino di terzo grado che non vede da tanto tempo». «Mal comune, mezzo gaudio».
«Per lui embolia polmonare, ischemia e insufficienza renale sono argomenti di tendenza». «Un mio zio era talmente in ansia per le sue coronarie che chiamava il cane Ictus anziché Icarus».
«Chissà quanti come tuo zio».
«Ho capito: vuoi curare una rubrica dell’ammalato. Intitoliamola L’angolo del cuore».
«Di più: diamogli un vero e proprio romanzo d’appendice, facciamoli friggere per un’intera settimana. Ho dei buoni informatori che mi segnalerebbero i malati più cool in paese; li andrei a trovare regolarmente per fare il punto della situazione, scriverei il capitoletto romanzandoci sopra e il gioco è fatto».
«Una domanda: come convinci gli ammalati ad accettare?»
«Claudio, chi sono gli anziani malati? Persone che non fanno altro che parlare dei loro acciacchi e lamentarsi che nessuno gli dà ascolto; figuriamoci se si lasciano sfuggire l’occasione di raccontarsi all’intero paese. Stampate su carta, le loro amare storie riscuoterebbero finalmente le attenzioni dovute. E poi, chi non vorrebbe diventare personaggio da libro?»
Da Caccia al morto di Luca Colombo, Graphofeel Edizioni.
C’è un ambito in cui la morte non fa paura ed è fonte primaria di reddito. È il mondo delle pompe funebri. Un lavoro in cui la concorrenza è spietata e contano velocità e ingegno per acquisire un nuovo cliente. Nel suo romanzo d’esordio Luca Colombo entra nelle dinamiche interne di un’agenzia funeraria di provincia e le racconta con ironia.
Filippo ha studiato filosofia senza mai laurearsi e vuole diventare uno scrittore. Per trovare ispirazione accetta un impiego di addetto alla comunicazione nelle onoranze funebri del suo paese. Convinto di avere un tranquillo lavoro d’ufficio si trova a svolgere mansioni che nulla hanno a che vedere con ciò che si aspettava: da guidare il carro col morto, a farsi i muscoli per sollevare le bare, ad ascoltare le stravaganti idee per incrementare gli introiti del suo capo.
Arguto e sarcastico, l’autore sceglie dialoghi serratissimi che si alternano a descrizioni esilaranti. Il protagonista affronta un ambiente complesso e imprevedibile in cui, tra urne cinerarie, trattamenti salma, corone di fiori, non mancano le occasioni d’incontro con l’altro sesso. Ma ci sono aspetti della morte sui quali non si riesce a ridere e il racconto, pur mantenendo un tono sferzante, porta il lettore a cercare motivi di riflessione su quello che, in realtà, è l’unico aspetto certo di questa esistenza.
Luca Colombo, classe 1986, è nato a Borgomanero e vive ad Oliggio (No). Attualmente lavora all’ aeroporto di Malpensa e ha sempre cercato occupazioni che potessero conciliarsi con la sua passione per la scrittura.