ELISABETTA MERCURI
La storia intesa non solo come memoria ma come consolidamento delle proprie radici, come riconoscimento di una precisa identità da custodire e valorizzare.
È quanto traspare dalle svariate iniziative culturali organizzate in quei tanti luoghi della nostra Italia ricchi di tradizioni e preziose testimonianze del passato. È quanto accade in alcuni incantevoli piccoli borghi le cui attrattive destano, nei visitatori, un incredibile stupore. È quanto viene da pensare visitando Saluzzo, una cittadina del Piemonte, nella provincia di Cuneo, che conserva intatto il suo affascinante centro storico.
Palazzi e monumenti dell’epoca medievale che convivono, in maniera armoniosa, concostruzioni di età successive,disegnano questo antico borgo che è stato il cuore di un piccolo stato moderno, il marchesato di Saluzzo. A dominare dall’alto la particolare struttura urbana,tra le cui diverse prospettive svettano torri e campanili, l’imponente castello chiamato Castiglia.
La magica atmosfera di questa cittadina piemontese che riesce ad unire, in modo sorprendente passato e presente, diviene ancora più coinvolgente per i numerosi eventi che vi si svolgono e che riescono a creare le più diverse interazioni culturali. Nel “settembre saluzzese” appena concluso vale la pena sottolineare un’iniziativa organizzata dalla FIDAPA Saluzzo, la mostra intitolata “Il fascino femminile negli abiti della castellana”. Uno spaccato della vita di corte, relativo alla moda femminile al tempo di Margherita di Foix, nell’antico marchesato di Saluzzo. La straordinaria esposizione, allestita all’interno della Chiesa della Croce Nera in piazzetta San Nicola, è nata in risposta al tema nazionale “Il talento delle donne” proposto alla FIDAPA Bpw. «Un’occasione per testimoniare la creatività delle donne saluzzesi», come hanno affermato con orgoglio e profonda convinzione le rappresentanti del sodalizio femminile.
Nella mostra sono stati proposti una trentina di abiti realizzati da mani sapienti di ricamatrici e modiste, che hanno riprodotto,fedelmente, i modelli indossati dalle figure che popolano alcuni affreschi degli splendidi interni del vicino Castello di Manta.
Nella Chiesa della Croce Nera, con un sottofondo di musiche di stampo medioevale, l’allestimento è risultato di notevole impatto scenografico. Due ali di manichini per poter ammirare tessuti, modelli ed elementi che impreziosivano gli abiti della castellana: broccati, damaschi e velluti di seta con motivi floreali, fili d’oro e d’argento, ricami con pietre preziose e pizzi. Non potevano mancare, allora cardine del fascino femminile, le acconciature, soprattutto chignon e trecce infiocchettate, nonché graziosi accessori come copricapo ornati da spille e perline, ma anche borsette e scarpine.
I modelli esposti sono stati indossati negli anni dalle castellane del Carnevale di Saluzzo. Ogni anno, in occasione di questa festività viene eletta una castellana (“signora della città e della sua tradizione medievale”, questo il significato della maschera) che sfila con l’abito appositamente confezionato. Tradizione che risale al 1952 con la prima investitura alla signora Vineis Fissore, fino alla castellana del 2016 Nelly De Fazio.
La mostra è stata gestita dall’associazione “CollegiumArtium” che, nata 20 anni fa per volontà di un gruppo di saluzzesi decisi a ridare vita alla Chiesa della Misericordia conosciuta come Croce Nera, è riuscita a raccogliere fondi per risanare il fabbricato, rendendolo suggestiva cornice di qualsiasi iniziativa finalizzata a promuovere l’arte in ogni sua forma.
(Le fotografie dei costumi sono di Elisabetta Mercuri)