Certo aiuta anche la concomitanza con la tradizionale festa degli Amici di Piazza, e l’estensione dell’evento alla Piazza Maggiore (grazie anche alla collaborazione con ArteAtelier) dove i Portici Soprani costituiscono una sorta di naturale Galleria artistica, e spesso usati in questo senso nella MAA o in altri eventi d’arte monregalesi (più raro l’utilizzo dei Portici Sottani, che almeno logisticamente potrebbero avere un uso simile).
Ma se questo ampliamento dell’evento ha sicuramente contribuito alla riuscita, indubbiamente un segno di crescita della manifestazione è stato anche ottenere il riconoscimento dell’AMACI, l’Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiana, che l’ha inserito tra gli eventi della sua Dodicesima Giornata del Contemporaneo: http://www.amaci.org/gdc/dodicesima-edizione/arte-al-belvedere.
L’evento, segnato dall’immagine guida di Emilio Isgrò, “Preghiera per l’Europa”, che è stata esposta in copia anche a Mondovì, ha coinvolto mille realtà italiane del Contemporaneo, tra cui anche la nostra città e, in particolare, il Museo della Ceramica monregalese, l’importante polo museale contemporaneo cittadino dove ancora dura “Polvere di Stelle”.
Insomma, un progetto che è ormai un format definito di promozione artistica, ovviamente da continuare a sviluppare, ma di cui tenere assolutamente conto come una esperienza positiva. Soprattutto se, come è sperabile, la prossima giunta comunale terrà conto dei preziosi risultati di questo workshop del Politecnico torinese, che ipotizza una valorizzazione di Piazza (vedi qui, nel bell’articolo di Provincia Granda), con un anello di visita pedonale ispirata al turismo esperienziale, che culmini in un Belvedere “finestra verde sull’infinito”, partendo dal progetto del Parco del Tempo, che anche su questo modesto blog artistico civico ho sempre presentato come esperienza da rivalutare (vedi ad esempio qui, dove trattavo dell’esperienza artisticamente più interessante di Arte al Belvedere, l’esperimento di Land Art, per Mondovì innovativo).
E concludiamo con una nota più leggera, rendendo omaggio a un vecchio amico del blog.
Questo amichevole “Derby delle Due Nazioni” è stato infatti celebrato anche nell’opera del cabalinguista Marco Roascio, che nei suoi anagrammi aforistici, dedicati quest’anno a Dalì, ha fatto parlare per complessive mille volte il supremo surrealista anagrammando il nome per esteso dei giorni dell’anno, o come qua, per 250 volte, la scritta:
SEDICI OTTOBRE DUEMILASEDICI: CONVIVIO ITALIA FRANCIA.
Il risultato è disponibile in forma integrale qui, sul suo sito.
Visto che si sta avvicinando la grande tenzone elettorale del 2017, molti anagrammi del Roascio possono avere una lettura blandamente politica (forse), tra Sindaci, Feudi, Liste Civiche spesso evocati negli anagrammi (ma c’è un po’ di tutto, dall’arte ai letterati: ognuno trova il suo).
Tra tutti e duecentocinquanta, faccio mio questo anagramma, dato che mi riconosco in una critica d’arte piuttosto bonaria:
Mondovì: e lì i critici d’arte caustici aveano fobie ! (S.Dalì)
Francesco Segreti potrebbe identificarsi in questo (libeccio e vacuità intesa come leggerezza, eh, non vuoto culturale):
Mondovì: libeccio, vacuità.
Con artisti ideai fiere (S.Dalì)
La politica locale si riassume perfettamente in questo:
A Mondovì, abituati a dieci liste. Inferocirci? Voce! (S. Dalì)
A cui altri potrebbero rispondere:
Mondovì: ivi, funicolare e cabaret. Odiateci, sciiti! (S. Dalì)
E così via. Ma del resto, negli anagrammi di Roascio c’è tutto e il suo contrario. Mondovì ad esempio è luogo di rigore inquisitorio o di dissolutezza? Tutte e due.
Cilici ferrati: a Mondovì c’è una diocesi obiettiva… (S. Dalì)
A Mondovì infuria il Boccaccio. E’ re: attesi divieti… (S. Dalì)
Ho così consultato un mio vecchio amico, il cavalier Silvio B., che mi ha infine confidato che gli è piaciuto soprattutto questo:
Mondovì: lista civica di cubane etero.
Io tifai: c’eri? (S. Dalì)
Secondo lui, è questo l’anagramma-programma magico che permette di vincer le elezioni.