GABRIELLA MONGARDI.
C’è tutta la musica del mare, il fremere cangiante degli alberi sotto la carezza del vento, il ritmico cadere della neve nella straordinaria voce del controtenore Franco Fagioli: la natura stessa sembra cantare attraverso di lui. Quella voce conturbante, con la sua plasticità, la sua potenza, sarebbe in grado di riempire lo sconfinato spazio intergalattico: le sue vibrazioni di cristallo si propagano limpide e calde nell’immensità, melodiosamente accompagnate con perfetta misura dall’inconfondibile suono ‘antico’ dell’orchestra Academia Montis Regalis diretta dal maestro Alessandro de Marchi.
Grazie alla riproducibilità tecnica (leggasi: CD inciso per l’etichetta francese Naïve) anche chi non ha assistito a uno dei concerti della tournée effettuata nel 2014 a Ambronay, San Pietroburgo, Fetentrange, Londra e Parigi può godere oggi di questo prodigio musicale e abbandonarsi alle indescrivibili emozioni che quella voce androgina suscita, mescolando la potenza, la pienezza maschile al timbro e alla sensibilità femminile… E insieme riscoprire un grande compositore italiano del ’700, Nicola Antonio Porpora, e riflettere sulle misteriose dinamiche della memoria storica e del successo.
Nato a Napoli nel 1686 e morto nel 1768, Porpora fu un grande maestro di canto e di composizione (ebbe tra i suoi allievi il Farinelli, il Porporino, il Caffarelli, Haydn). Come tanti altri compositori dell’Ancien Régime, si spostò in Italia e in Europa, da Venezia a Londra, da Vienna a Dresda, cercando incarichi e commissioni di opere che gli garantissero una rendita: di lui ci rimangono circa 60 melodrammi, oltre alla musica sacra e a composizioni strumentali di elevato livello artistico. Porpora accolse subito la nascente poetica arcadica e mise in musica nei suoi melodrammi la prima produzione drammatica del giovane Metastasio. L’arte di Porpora coincide con l’epoca e gli ideali del bel canto, rappresentandone la più nobile espressione e la tecnica più perfetta, ma il tramonto di quella società sancito dalla Rivoluzione Francese e il mutamento del gusto prodotto dalla rivoluzione culturale del Romanticismo lo condannarono all’oblio.
Oggi i suoi melodrammi arcadici – mitologici e cortigiani, improponibili dal punto di vista teatrale – sono considerati forzieri che custodiscono un tesoro di arie superlative, toccanti, di struggente bellezza come quelle contenute in questo CD, e ancora oggi Porpora ci seduce come rappresentante di uno stile in cui la voce umana è utilizzata al massimo delle sue potenzialità, come un mezzo per comunicare affetti e sentimenti travalicando le parole, e si mescola alla voce degli strumenti in un’inebriante armonia.