Margutte a Fumetti

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LORENZO BARBERIS

Un breve post solo per segnalare un’interessante curiosità.
Il nostro gigante preferito, Margutte, ha vissuto mille vite, ma non manca nemmeno più di una sua incarnazione a fumetti.

La cosa è stata studiata ampiamente qui:

http://www.arabeschi.it/2-pictor-ludens-26-scene-dal-morgante/

Si tratta di un sito che va a studiare la ripresa a fumetti di opere letterarie illustri, in particolare i grandi poemi della nostra tradizione letteraria. Qui si ha un quadro d’insieme del lavoro, particolarmente impressionante:

http://www.arabeschi.it/collection/poemi-a-fumetti/#poemi-a-fumetti

Il nostro Margutte è apparso in un fumetto Bonelli del 1943, dedicato alle vicende di Morgante, il titolare del poema eroicomico di Pulci di cui Margutte è scudiero. Il fumetto costava Lire 3, i testi erano di Gianluigi Bonelli, il fondatore della gloriosa casa editrice (allora ancora Audace), per i disegni di Rino Albertarelli, importante disegnatore del periodo.

L’opera si colloca all’interno di un recupero dei grandi temi dell’epica cavalleresca iniziato nel 1941-1942: siamo negli anni immediatamente successivi all’entrata in guerra dell’Italia fascista, e la Bonelli non può più sviluppare eroi di sapore vagamente americano in favore di una più netta adesione all’autarchia.

Qui si ricostruisce bene il contesto degli altri albi di stampo “orlandesco”, dove spesso appaiono, come antagonisti, mostruosi giganti.

http://www.arabeschi.it/4-fra-illustrazione-e-graphic-novel-45-il-furioso-fra-epos-cineromanzo/

In seguito, nel dopoguerra, dopo la liberazione, l’Italia a fumetti cominciò a sognare “America On My Mind”, come ricorda Castelli in un suo noto saggio: l’ambientazione americana, o perlomeno extra-italiana, è d’obbligo per far sognare il lettore, e la tradizione del ciclo carolingio viene abbandonata: lo stesso Fantasy viene a lungo ignorato (fino all’attuale, di successo, “Dragonero” degli ultimi anni) perché collegato ai poco amati ricordi “scolastici” dei lettori, vessati da interminabili cronologie di battaglie e sovrani medioevali. Figuriamoci Morgante, Margutte e compagnia ariostesca.

Per paradosso, il medioevo fantastico forse rinasce come immaginario proprio quando inizia a declinare la scuola iper-nozionistica che l’aveva fatto odiare: ma è comunque una rinascita sulla scia di Tolkien ed eponimi.

Quindi, per ora, il ritorno del nostro Margutte in un fumetto nazional-popolare è da escludere, e deve accontentarsi di pur pregevoli graphic novel, inevitabilmente più di nicchia, come quella di cui parla, bene, il primo articolo citato.

Ma Margutte è paziente, e noi continuiamo a sperare in una sua apparizione, magari fra qualche mistero italiano di Mystere.