Le donne del mondo rurale

I relatori con il deputato Mino Taricco

I relatori con il deputato Mino Taricco

SILVIA PIO

«In questa stessa sala, l’11 novembre 1917  successe ciò che sta succedendo ora: vennero premiate alcune donne di campagna». Attilio Ianniello racconta la storia delle iniziative del Comizio Agrario di Mondovì destinate alle donne per presentare il convegno “Donne in agricoltura”, tenuto il 4 marzo 2017 nei locali dell’ente monregalese e durante il quale è stato offerto un riconoscimento ad alcune rappresentanti dell’imprenditoria agricola femminile.

L’iniziativa apre una serie di manifestazioni organizzate per celebrare i 150 dalla nascita del Comizio Agrario di Mondovì, l’unico rimasto in Italia degli oltre trecento che furono costituiti negli anni Sessanta del XIX secolo.

Il convegno è stato aperto dal presidente del Comizio Agrario Oreste Bertola, il quale ha sottolineato che il riconoscimento, che inizia le celebrazioni del 150° compleanno, si colloca a ridosso della Festa della donna per ricordare l’importanza storica delle donne nel mondo rurale e le attività che l’ente ha sempre dedicato loro.

In seguito il vicepresidente e addetto alle attività culturali Attilio Ianniello ha fatto un excursus su queste attività. Il Comizio da sempre ha dedicato impegno all’istruzione per debellare l’analfabetismo, che alla fine dell’Ottocento colpiva in queste zone circa il 70% della popolazione. Alle donne erano dedicati corsi speciali, vista l’importanza del loro ruolo nella conduzione della famiglia. Anche allora le donne erano il perno della famiglia ed avevano più facilità a capire il bisogno dei cambiamenti. Dai Bollettini pubblicati si può vedere la frequenza di corsi serali o domenicali, nei quali si insegnavano materie quali l’igiene, l’allevamento degli animali da cortile e dei bachi da seta, e i rudimenti di educazione alimentare.  L’allora vicepresidente del Comizio, Felice Garelli, aveva scritto il testo per questi corsi, intitolato “La giovinetta campagnola”, del quale si conserva nella biblioteca una copia del 1898, che era la 96a edizione.

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In quel periodo le donne iniziavano a rendersi consapevoli dei loro diritti; si diffondevano le Società di Mutuo soccorso femminili. Nel 1901 A Rocca de’ Baldi 135 filandere scesero in sciopero per due settimane per chiedere una riduzione dell’orario, che era allora di 15 ore al giorno sabato compreso.

Nei primi anni del Novecento il direttore Alessandro Gioda decise di arruolare collaboratrici: Maria Fenoglio a Rocca de Baldi, la maestra Angela Borgna a San Giacomo di Roburent e la maestra Teresa Rocca a Murazzano, che organizzarono un nuovo modo di fare scuola rurale alle donne. Che cosa si insegna in queste scuole? Quanto può essere utile alla donna di campagna: Cenni sulla cooperazione, la previdenza, la mutualità, la contabilità agraria – L’igiene della persona, della casa, della stalla, acqua, cibo, alimentazione, conservazione degli alimenti – Soccorsi d’urgenza, assistenza ai malati – Pregiudizi nell’allevamento dei bambini – Il pollaio, la stalla, l’orto, le api, i conigli, le piccole industrie agrarie – I lavori donneschi – L’istruzione morale.

Le maestre identificarono donne particolarmente attive e dotate, e il Comizio iniziò a conferire loro riconoscimenti, che consistevano in doni in natura: piantine, barbatelle, cartoni semi-bachi ecc., e libri di istruzione. A quel punto il tasso di analfabetismo nel monregalese era sceso al 16% e comprendeva ormai soltanto gli anziani.

Durante la I Guerra Mondiale la forza lavoro maschile andò tutta al fronte e le donne si trovarono a mandare avanti da sole le attività dei campi. È di quei tempi la richiesta del Comizio a tutti i Comuni affiliati di non chiudere gli asili rurali durante l’estate, in quanto le madri non potevano badare ai figli dovendo occuparsi dei lavori.  Vennero organizzati corsi per l’uso dei mezzi agricoli che cominciavano a diffondersi. Gioda decise che a queste donne spettava senz’altro un riconoscimento ufficiale e la prima premiazione è quella citata all’inizio dell’articolo, con una medaglia offerta dal Ministero dell’Agricoltura, alla quale seguirono altre sempre per il lavoro femminile agricolo svolto mentre gli uomini erano in guerra. Le premiazioni continuarono anche dopo il periodo bellico fino agli inizi degli anni Trenta, quando il Comizio venne commissariato dal partito fascista.

Un resoconto dettagliato di questi fatti si trova nell’articolo di Margutte Le donne ai campi.

Ne è trascorso del tempo, ma tutte le volte che c’è un compleanno importante viene voglia di ripensare al passato e a quanto di rilevante è stato fatto. In questa occasione il Comizio ha quindi deciso di riprendere alcune iniziative che possono avere valore anche oggi.

Visto che il convegno “Donne in agricoltura” è stato organizzato in collaborazione con i sindacati agricoli, hanno preso quindi la parola i loro rappresentanti: Silvio Chionetti (Confederazione Agricoltori Italiani), Valter Roattino (Confagricoltura) e Elio Gasco (Coldiretti). Interviene anche il prof. Francesco Greco dell’Istituto Tecnico Agrario di Mondovì.

In seguito ci sono stati i saluti e gli interventi istituzionali. Il Ministro Enrico Costa, che ha competenze in materia di politiche per la famiglia, ha ribadito il suo interesse per tutti i provvedimenti diretti alle donne, soprattutto quelle politiche di conciliazione tra la vita famigliare e lavorativa. Il deputato Mino Taricco appoggia l’importanza di questi riconoscimenti per opere individuali, sulle quali si fondano situazioni più ampie e significative. Le politiche sociali hanno sollevato i fardelli dalle spalle delle donne, ma si sta rischiando ora di tornare indietro e la soluzione potrebbe essere il recupero delle reti sociali, che erano e sono essenzialmente femminili. Un  altro intervento è quello dell’Assessore monregalese Guido Tealdi.

Arriva il momento della premiazione. Ricevono un diploma di merito, copia dell’antico diploma di cent’anni fa, insieme al piatto commemorativo del centocinquantennale, ad un libro e alla mimosa di occasione: Mariangela Bertolino (Monastero Vasco), Anna Maria Castagnino (Ormea), Daniela Cismondi (Rocca de’ Baldi), Anna Maria Trombetta (Paroldo) e la studentessa dell’Istituto Tecnico Agrario Roberta Unia. Le premiate raccontano la loro storia e il loro lavoro disegnando un quadro di imprenditoria femminile moderna, ma sempre piena di impegno e cura.

Le donne premiate insieme ai relatori e al Ministro Enrico Costa

Le donne premiate insieme ai relatori e al Ministro Enrico Costa