UMBERTO BECCARIA.
A Genova il 26 Marzo è andata in scena una bellissima recita dell’Elisir d’amore al teatro Carlo Felice. Essenziale ma di grande effetto l’allestimento creato dal regista Crivelli e dallo scenografo Luzzati, mentre sul lato musicale brillano Francesco Meli, sicuramente uno dei migliori Nemorino in circolazione attualmente, e l’arguto Dulcamara portato in scena da Alfonso Antoniozzi. Completavano il cast Serena Gamberoni (Adina), Federico Longhi (Belcore, ruolo difficile ma ben interpretato) e Maria Calcaterra (Giannetta). Nota lieta anche l’orchestra del Teatro Carlo Felice che ben ha accompagnato il canto mantenendo sempre i giusti rapporti tra la linea vocale e quella orchestrale.
Come detto Francesco Meli resta, a oggi, il Nemorino migliore che si possa desiderare per il suo timbro bello, caldo e sempre curato. Oltre agli aspetti tecnici, la sua è una interpretazione molto intelligente del personaggio.
Meli cura alla perfezione ogni singola frase e dal suo canto viene evidenziata la particolare scrittura donizettiana, sempre tesa in altri luoghi. Gli effetti ottenuti dal protagonista sono eccellenti grazie anche ad un uso sapiente della mezzavoce. Donizetti crea una sorta di eroe romantico che lotta per il suo amore e Francesco Meli ne è interprete perfetto. Ho assistito ad un paio di recite di Meli e, al di là dell’aspetto canoro che è sempre stato di primissimo livello, pare che questo giovane artista stia crescendo sempre più anche dal punto di vista teatrale, arrivando ad ottenere interessanti sfumature e grande espressività.
Ben interpretato anche il ruolo di Adina da Serena Gamberoni anche se leggermente meno precisa del collega e marito Meli. Il personaggio era comunque ben delineato e i tratti di freschezza tipici di Adina erano in risalto.
Altra nota lieta di questa rappresentazione è il Dulcamara di Alfonso Antoniozzi, che interpreta egregiamente il ruolo tra comicità raffinata e ponderata ponendosi come un venditore dei nostri giorni. A livello teatrale la performance di Antoniozzi è ottima, la parola viene sempre utilizzata a effetto e con raffinatezza.
Edizione dunque riuscita quella portata in scena a Genova nella quale spiccava anche il Belcore di Federico Longhi. Il cast era completato da Marta Calcaterra (Giannetta) ed il mimo Luca Alberti.
Il maestro Daniel Smith guidava in modo deciso ed energico l’Orchestra del Teatro Carlo Felice nella serrata partitura Donizettiana, riuscendo a ottenere da solisti e coro compattezza e giusto amalgama musicale.
Una riflessione inoltre sulla splendida scenografia. Nel 2004 Emanuele Luzzati crea, insieme a Filippo Crivelli, questa fantastico Elisir d’Amore per la sua Genova. Lo spettacolo mantiene tuttora le caratteristiche di essenzialità e al contempo grande effetto teatrale che lo distinguevano allora. Luzzati è riuscito a creare uno spazio scenico molto semplice facendo si che gli strumenti teatrali diventassero protagonisti insieme agli artisti. Così anche nella rappresentazione di Genova l’ironia dei tratti luzzatiani si abbina ad una regia semplice e pulita che gioca sui piccoli sentimenti e sul ricordo: bellissimo il fatto che la sedia a dondolo, unica protagonista all’inizio della rappresentazione, diverrà poi culla ai due giovani innamorati nella chiusura dello spettacolo.
Concludendo, un plauso al genio di Donizetti che ha composto l’Elisir d’Amore in pochissimo tempo, riuscendo comunque a creare una delle opere più riuscite nella storia.
L’iniziativa è stata portata avanti dal professor Stefano Casarino che ringrazio per l’entusiasmo e la passione che trasmette a tutti i ragazzi dei Licei di Piazza verso l’opera.