Ottavo appuntamento della rassegna grandArte 2016/2017 Identità perdute
Dal testo di presentazione di Alessandro Abrate
Cinque sono gli autori invitati ad interpretare il tema ‘nuovi labirinti e nuovi orizzonti’ (all’interno del progetto ‘Identità Perdute’), e cinque sono le differenti espressioni da loro presentate e proposte, che vengono a dialogare e confrontarsi in uno spazio storico e pregno di carattere come il coro della Maddalena, luogo dove un tempo si pregava e s’innalzavano canti e lodi ‘a maggior gloria di Dio e dei Santi’, ma anche per la pace e la giustizia nel mondo. Pace e giustizia sono parole importanti, molto diffuse nei dialoghi politici e religiosi contemporanei, ma che, per infiniti motivi, trovano ostacoli, enormi difficoltà e malintesi nell’applicazione reale. Possono diventare labirinti dove è facile smarrirsi. Colui che possiede il ‘fuoco sacro’ dell’arte, da sempre interpreta, suggerisce, anticipa, propone o presenta una sua ‘visione’ delle cose e del mondo: anche in questo caso, da differenti angolazioni, le espressioni possono aiutare a cogliere sguardi sulle tensioni, le inquietudini, le paure, le perfidie che ci circondano, minacciando quegli effimeri equilibri che noi, le società occidentali, abbiamo messo a punto, troppo spesso senza considerare che il mondo in cui viviamo e la nostra vita fanno parte di un delicatissimo equilibrio: dove anche ‘altri’ esistono, in cui anche ‘altri’ hanno diritti e aspirano ad un ‘bene’ che tutti dovremmo considerare comune. Sono parole/dissertazioni complesse e difficili, anche se l’aspirazione, singola e collettiva, verso orizzonti in cui l’accoglienza e l’amore possono trovare significato e crescita, si configura obiettivo da –in qualche modo– raggiungere.
Bruna Bonino, con occhio allenato e attento, presenta immagini a colore e in b/n dove è soprattutto il contrasto ombra-luce a creare un ritmo e sottolineare un clima: il dubbio, la paura del confronto, i silenzi delle cose mai espresse, latenti, affiorano per chi sa interpretare. Laura Castagno suggerisce, nella consapevole leggerezza della sua installazione, che nelle migrazioni, fatte soprattutto di terra, di acqua e di corpi, è il pensiero -la sua forza o la sua debolezza- a scandirne il senso ed il ritmo: qualcosa che fluttua nei labirinti della mente e dell’anima in cerca di approdi sicuri. L’esuberante espressione pittorica di Bruno Giuliano, fatta di macchie, di colori accesi -spesso trascinati- e di colature sulla tela, può suggerire primi piani di pelle e carni lacerate; ma anche, nelle variazioni del blu, i perigli, le turbolenze –ma anche la possibile accoglienza– delle mediterranee acque. Teresa De Paola, con la pazienza di una novella Penelope, tesse, cuce, assembla, raccoglie, ritaglia, accosta, aggiusta composizioni fatte per la maggior parte da materiali di scarto, le cose che si gettano nella spazzatura; o ritrovate, per caso. Nella occidentale società dei consumi, dove tutto è scontato, il pensiero del salvataggio e del recupero si carica di significati umanamente consolatori e salvifici. Carlos Matter nel lavorare ed impastare la terra compie gesti antichissimi; la cottura fissa, anche simbolicamente, impronte, segni, gesti primordiali quanto contemporanei che diventano materia dura, affidata a destini sconosciuti. E impastare acqua e farina per fare il pane, non è azione dissimile.
Sabato 17 giugno 2017, alle ore 17,30, presso il Coro della Chiesa della Maddalena, via Vittorio Emanuele II, 19, Alba, verrà inaugurata la mostra “Nuovi labirinti e nuovi orizzonti” degli artisti Bruna Bonino, Laura Castagno, Teresa De Paola, Bruno Giuliano, Carlos Matter. La mostra è curata da Alessandro Abrate e Luisa Bagnasco ed è stata realizzata in collaborazione con ELLISSE cultura per il territorio ed il patrocinio del Comune di Alba. Resterà aperta dal 17 giugno al 2 luglio 2017 con il seguente orario: sabato e domenica dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 19,30.
Altre informazioni e il programma completo si trova su www.grandarte.it