Quattro giorni dopo l’attentato di Barcellona ecco le reazioni e le emozioni sulla Rambla nelle fotografie di Ros Ventura,
Ros Ventura nasce nel 1962 a Buenos Aires (Argentina) dove dal 1980 al 1982 frequenta l’Accademia di Arte MEEBA e lo Studio di grafica e fotografia di Julio Bandin Ron con cui lavora nella rivista Lyra Magazine (Teatro Colon di Buenos Aires). Negli anni 1984 e 1985 viene selezionato come artista emergente dall’Accademia MEEBA e le sue opere sono esposte presso la stessa Accademia e la galleria ATC, nella sezione Artes Visivas di Buenos Aires.
Nel 1986 si trasferisce in Europa, con stagioni in Italia a Torino e Marburg in Germania. Dal 1987 al 1999 lavora in vari progetti in Italia utilizzando differenti mezzi artistici e fa la sua prima mostra personale “About Square” nel Castello di Mango (con quadri realizzati con pittura su tela).
Dal 1999 vive e lavora a Barcellona, dove continua la sua ricerca artistica, sempre disponibile ad affrontare nuovi mezzi e contesti, dalla moda alla fotografia, alla pittura. Le sue opere fotografiche, tra cui “Take Me, Touch Me: Skin” nel 2014 e “Hands Observations” del 2011, hanno partecipato a diverse mostre e concorsi in Spagna e all’estero.
Contemporaneamente sviluppa anche la sua creazione nel campo dell’arte visiva, realizzando nel 2013 a Torino la mostra personale “Paesaggi con Albero al Vento” e partecipando nel 2014 con alcuni dipinti alla mostra “Sotto Il Tendone del Circo” nella Galleria d’Arte Moderna Elena Salamon (Torino).
Nel 2016/2017 il suo lavoro fotografico “Imma Jansana at her Home”, sull’architetta paesaggista, viene selezionato da MoMoWo Women’s Creativity Since the Modern Movement per una mostra itinerante che è stata a Oviedo (Spagna), Grenoble (Francia), Lisbona (Portogallo), Eindhoven (Olanda), Ljubljana (Slovenia) e Delf (Olanda).
La sua ricerca sull’uso dello smartphone per realizzare fotografie artistiche si concretizza nel 2017 con la mostra personale “Barceloneta by smartphone” (Galleria PHlibero a Torino (Italia) e Anaglifos Art Factory di Barcellona).
A cura di Silvia Pio