È uscito per l’editore Internopoesia “La logica del merito” di Sofia Fiorini.
Se apro la finestra domattina
è per salutare la luce
che chiede il prezzo della notte
– so di dover meritare
l’ombra che porto a passeggio,
o per riflesso di bestia
che non sa stare a lungo ferma.
Mi alzo come gli uomini addestrati
a cercare un senso tra colazione e cena.
Elefanti che non riescono a impazzire:
il nostro circo.
*
Vedermi camminare da lontano
è misurare il passo inquieto e stanco
dell’estate che non trova in sé la forza
di schiarire gli umori dell’inverno
più lungo dell’anno. E se viene caldo
sarà per attaccarmi le suole alla pietra
della città cotta, bruna,
che sulle vetrine ha i volti dei miei anni
e porta negli alberghi le mie scuse
per la stagione rovinata dalle piogge.
*
So bene e aspetto il giorno
che il nostro tempo piccolo avrà perso
negli anni degli altri anche il diritto
degli umani sugli sbagli.
Quando mi mancherà quel dispetto
che ti porto nella voce, se non puoi
essere la preghiera ripetuta sulla schiena,
mi starai dentro come una solitudine.
La prima cosa che emerge in Sofia Fiorini è l’eleganza, appare come una grazia innata, una naturalezza calibrata del gesto. Entriamo in questo libro con passo leggero, e subito ci troviamo tra le mani una poesia perfetta come cristallo: un verso intagliato per riflettere, come una pietra incastonata sul ritmo dell’endecasillabo, non sempre un endecasillabo colloquiale e novecentesco, qualche volta sorpren¬dentemente un endecasillabo quasi petrarchesco.
(…)
La bestia di Caproni, emblema sensuale e ferino del femminile, Sofia la guarda dall’interno e la rovescia, è una fiera che consapevolmente si fa preda, offre il collo alla carezza anche a rischio di morire. Questa piccola allegoria rappresenta l’idea alla base del libro: la logica del merito vista come sistema fallimentare, quasi un’i¬niziazione, in cui il solo modo per mettere in scacco l’ingiustizia delle promesse non mantenute è il gesto gratuito del dono, l’offerta della propria natura iner¬me alla vita e perfino ai suoi predatori. Un’idea quasi religiosa, una posizione morale a cui l’autrice perviene lucidamente, ricorre per tre volte l’aggettivo ”degno’’, una scelta inusuale ma non casuale, visto che fin dall’e¬timologia racchiude il significato di merito.
(…)
La prima cosa che per me emerge è l’assertività: l’ho vista fin dai suoi primi versi, come il marchio sulla fronte che in una di queste poesie chiama “bella migrazione’’. L’assertività brilla lungo tutto questo libro, in versi fatti per essere sottolineati e ricordati, ma mai accondiscen¬denti, capaci di mantenere “la natura del bosco”, una complessità che non rinuncia alla sua parte di ombra.
(Dalla prefazione di Isabella Leardini)
Sofia Fiorini è nata a Rimini nel 1995. Frequenta la facoltà di Lettere Europee presso l’università di Bologna. Nel 2015 ha vinto il premio Violani Landi, sezione Poeti Inediti. Nel 2016 è stata scelta da Antonio Riccardi come finalista al Premio Rimini per la poesia giovane, cui ha partecipato con il manoscritto inedito “La logica del merito”. Una silloge delle sue poesie è apparsa sulla rivista letteraria “Atelier”, con una presentazione di Isabella Leardini. Suoi testi sono stati tradotti in spagnolo per il sito web Vallejo & Co. e altri suoi testi tradotti in brasiliano sono apparsi sul supplemento letterario del giornale di Minas Gerais.