SILVIA PIO
La rivista Traduzionetradizione ricerca, attira e concentra autori interessanti nella scena poetica e traduttori capaci di interpretarli, autori e traduttori per lo più contemporanei. Questi hanno l’occasione di conoscersi e incontrarsi durante le presentazioni delle nuove uscite della rivista. Nel 2017 sono stati due i numeri pubblicati, il 13 (del quale Margutte ha parlato qui) e il 14, presentati a Milano il 12 gennaio alla Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani. L’evento è stato combinato con una performance collettiva intitolata “La sonorità delle lingue”, che ha avuto luogo il giorno seguente allo Spazio Tadini, Casa Museo di Emilio Tadini (Milano, 1927 – 2002), pittore, scrittore e saggista, presidente dell’Accademia di belle arti di Brera dal 1997 al 2000. Di Tadini è la copertina del numero 14 di Traduzionetradizione, che contiene anche un saggio di Melina Scalise, presidente dello Spazio Tadini, intitolato “La fiaba della parola”, specificamente dedicato al dipinto del Maestro riprodotto in copertina ad alta definizione.
La direzione e la redazione della rivista, nonché l’organizzazione degli eventi, è curata da Claudia Azzola, poeta, narratrice e traduttrice, e tessitrice della rete di incontri tra gli autori e i traduttori (Margutte l’ha intervistata qui).
La Sala del Grechetto è stata così chiamata dal nome del pittore a cui si attribuivano originariamente le tele che la ornano: ventitre dipinti raffiguranti il mito di Orfeo che ammansisce gli animali. Le tele, che si pensava fossero opera del genovese Giovan Battista Castiglione detto il Grechetto, sono oggi più correttamente associate a un anonimo artista di estrazione nordica.
La presentazione ospitata in questo luogo si è concentrata sul numero 14 di Traduzionetradizione, con la presenza di alcuni degli autori e traduttori pubblicati. Ha aperto l’incontro Silvio Aman, poeta e saggista, che ha tradotto una selezione di poesie di Robert Walser (Biel 1878 – Herisau 1956) e che è autore di una monografia sullo scrittore svizzero, uscita presso l’editore Giampiero Casagrande di Lugano.
In seguito Gabriella Galzio, poeta e ricercatrice della cultura arcaica, ha letto un estratto del suo saggio “Incontrarsi in Saffo”, seguito da alcune traduzioni del famoso frammento 31, declamato nell’originale in greco antico da Gabriella Cinti. Questa è presente nel numero 14 con due poesie, tradotte in greco moderno da Chiara Catapano e Maria Argiroudi, una delle quali tratta del mito di Euridice e ben si ambienta in questa sala; tale poesia si può definire una riscrizione dell’Orfismo che potremmo chiamare Euridicismo.
Euridice è anche protagonista della prosa poetica del gallese Lyndon Davies che apparirà a breve su un’altra rivista letteraria italiana di diffusione nazionale, insieme a un gruppo di poesie, con testo italiano di Claudia Azzola. Davies ha scritto l’editoriale del numero 13 di Traduzionetradizione (un estratto si trova qui) che introduce sé e i poeti, anch’essi gallesi, Graham Hartill, John Goodby e Gwyneth Lewis, pubblicati e tradotti in italiano da Caudia Azzola (Davies e Goodby), Silvia Pio (Hartill) e Carlo Gazzelli (Lewis). Davies, venuto appositamente dal Galles, ha presentato alcune delle sue liriche.
Fausta Squadriti, artista multimediale, prosatrice e poeta, ha letto le sue poesie tradotte in francese, da Bianca Maria Altomare e Alberto Lombardo, e in inglese, da Anthony Robbins. È stata poi la volta di Antonietta Dell’Arte, poeta e scrittrice per bambini, con una sua poesia in tre lingue: italiano, inglese e rumeno; entrambe le traduzioni sono di Alexandra Pinzaru. La stessa poesia è stata tradotta in nove lingue. Gilberto Isella, critico e poeta, collaboratore di riviste letterarie, si è occupato della traduzione e della curatela di poeti catalani dell’Ottocento e del Novecento; in Traduzionetradizione ci sono esempi di Josep Carner, Carles Riba, Augustì Bartra, Renada-Laura Portet, Maria-Mercè Marçal, Josep Checa e Silvia Aymerich-Lemos.
Infine l’ideatrice e curatrice della rivista, Claudia Azzola, confessa che per la prima volta ha potuto riservare numerose pagine alle sue poesie, in italiano e in traduzione francese di Angèle Paoli (la Paoli è presente in Margutte qui).
Al suono delle parole e delle lingue è stata dedicata la performance di sabato 13 gennaio ospitata allo Spazio Tadini. Gabriella Cinti, in arte Mystis, ha recitato i lirici greci in lingua originale accompagnata dagli interventi sonori di Aima: una performance eccezionale che ha fatto rivivere la poesia delle origini riprendendone l’aspetto rituale. Questa una dichiarazione di Mystis: «Credo sia importante sottolineare come le parole greche abbiano un’anima riccamente vocale e la loro natura concettuale sia tutt’uno con l’emissione fonica. Esse rappresentano uno stadio di mìmesi mentale con le idee o le azioni espresse».
https://youtu.be/P9PdQbsmvgg
Claudia Azzola ha introdotto le sue poesie con questo intervento: «Incontrare una matrice profonda, nella poesia, come nella natura del sé, e nella socratità, costituita anche di tracce mnestiche pregresse, è stare alla chiamata del daimon, che è individuale, non sollecitato da aspettative del collettivo, di individui deresponsabilizzati, nel linguaggio, per esempio. Invece di cercare il senso, è la poesia che si lascia tentare dal daimon, che dà il senso, il senso nell’urna poetica, del tragico esistenziale, negato, eppure l’abbiamo sotto gli occhi. Il daimon, come dice Socrate riportando il pensiero di Diotima di Mantinea, è un che di mezzo tra il mortale e l’immortale. E dunque, un demone grande perché tutto ciò che è demonico è qualcosa di mezzo tra il dio e il mortale… Senza una visione filosofica, gli anni della vita sono spesso una catena di atti».
Silvia Pio ha dato il suo apporto a proposito dell’influenza della traduzione sulla poesia propria del traduttore: «Il traduttore scopre che questa sua attività porta nuovi contributi, nuovi suoni alla sua poesia. Questa Babele dentro alla poesia e alla mente del traduttore fa affiorare le lingue straniere in una sonorità che influenza la propria scrittura». E come esempio di quanto affermato, ha citato alcune sue poesie dalla raccolta bilingue “Ondulazioni”, scritta insieme al poeta britannico John Irving Clarke.
Uno spazio d’onore è stato riservato agli ospiti britannici. Lyndon Davies è poeta, saggista e critico, e vive in Powys, Galles. Ha pubblicato quattro raccolte di poesie, è redattore della rivista online Junction Box e cogestisce gruppi di discussione su letteratura e arte. Anthony Mellors vive nel Norfolk settentrionale ed è lettore all’Università del Sussex e al Trinity College di Oxford. È cofondatore della rivista Fragmente: a magazine of contemporary poetics ed ha curato e scritto numerosi saggi; la sua poesia è apparsa su riviste e antologie. Entrambi sono tradotti in italiano da Claudia Azzola, che si è alternata nella lettura di alcune loro poesie.
Queste due occasioni milanesi hanno costituito momenti di poesia, lettura, suono, lingue, e di incontro tra poeti, traduttori ed estimatori.
Nello slideshow si trovano le foto di tutti i partecipanti alle iniziative (cliccare sulla foto per visualizzare).