ROBERTO LOMBARDI
DEDALI
Dedali dalle mura vive
come piante o gesti e
a terra prati lisci avena e frumento,
nutritemi e fermatemi perché sono come
voi e queste parole sono il vento che ci
passa dentro come spiragli dell’uscita,
il cancello all’entrata era un invito a
cercare attraverso la materia
il senso dei sensi,
a camminare fra i doni piangenti
senza asciugarli,
ora che così possono crescere grani e
spighe e viole in una cattedrale
spezzata, nella strada cangiante come
l’occasione di essere liberi.
Aria di labirinti.
*
AMANTI FRA LA GENTE
Incontrato l’aveva più volte,
era legna spenta e bagnata d’un camino quando
passava di lì.
L’aria mi diceva -vita! – il primo meriggio
scaldava i pensieri, coperta d’un tempo nudo,
respiro era ogni cosa – le parole e i passi -
L’orologio.
Vicino a tutto quello che non ha riparo, stavamo
lepri e cigni, il lago come il centro città, il bosco
come la strada – tu parlavi muovendoti ed io
mi muovevo di parole, piccoli salti d’ognuno –
giovani ma così sapienti degli istinti.
Non sapevo, invece, che i frutti cadono,
anche dove gli alti sono di cemento,
e loro non sapevano che ridere svogliati,
e tu con gli occhi
mi hai preso le mani.
Tue, ancora oggi,
tutto ciò che toccano lo chiamano
col tuo nome.
*
LUCE
Luce da luce, l’uomo non
è uomo, ma un arcobaleno.
Vita distratta mi accendi
il buio con gli occhi pieni.
Il mio spendere solinghi
bellezza.
Irrisolta.
Roberto Lombardi, Vita, IRDA Edizioni, 2017
Copertina realizzata by Anna Maria Iozzia: Instagram-Amy’s Art.
Dalla prefazione di Francesco Luca Santo:
Roberto è poeta vero, è piccolo strumento del tempo che regala al foglio ogni respiro, ogni profumo, ogni sorriso e ogni lacrima che nel più intimo dei pensieri si nasconde. Così egli si interroga, si apre a sé, al mondo, all’amore come una rosa che vuole mostrarsi in tutto il suo splendore, senza artefarsi, senza porsi limiti ma offrendosi alla poesia totalmente, con quell’onda di piacere che invade quando nel silenzio del proprio amore si incontra il suono della vita. Da qui i versi prendono spazio, forma, moto lirico spontaneo, creativo, si fanno melodia che si fonde al desiderio, al rimpianto, a quell’albore di pace che si fa spazio anche quando la via del cuore è stretta e fa male. Ma è proprio lì che nasce un’epifania poetica che tintinna sul foglio con tutta la forza dell’esperienza e della follia del dire: “eccomi, abbracciami vita ed io sarò la tua penna che darà suono al tuo maestoso, inebriante e spietato silenzio!”.
Roberto Lombardi su Margutte:
Un uomo che parlava alle gocce
Aria di Roberto Lombardi