STEPHEN WILSON
Amore daltonico
nello stile della poesia di Lorca Romance Sonámbulo
Come posso amare ciò che non posso vedere?
Verde, verde, ti amo verde.
Sole sulle chiome del bosco,
come posso vedere ciò che non può essere visto?
Uccello verde su un ramo d’ulivo,
come posso amare ciò che non posso vedere?
Onde verdi sull’erba del prato,
come posso dire che cos’è per me?
Verde, verde, ti amo verde.
Luce verde in un cielo porpora,
come posso amare ciò che non posso vedere?
Veliero da pesca nell’acquamarina,
boccioli scarlatti sul sorbo selvatico,
come posso vedere ciò che non può essere visto?
Cavallo sauro in una ventata di vapore,
come posso amare ciò che non ho mai visto?
*
Neve
è generata senza lingua
addestrata dai nostri stivali
impara a gracchiare
come rane in amplesso
nel mezzo della vita
arriva con una mentalità di assedio
cresce moralista
non fa che zittire
s’incupisce da vecchia
appende la pelle di pecora
sulla siepe
e ci lascia a piangere.
*
Larus Argentatus
Una verità molesta,
il successo del gabbiano reale
deriva dall’abilità
di mangiare quasi tutto,
persino i piccoli della propria specie.
Avete visto le piume d’argento
guardarsi sempre alle spalle?
Osservatelo prendere un panino ammuffito,
un pesce morto, un pezzo di corda,
la placenta di un cucciolo di foca,
avvicinarsi come un artificiere –
un taglio delle tronchesine gialle
e lui è salito nel vento.
Canzone per cullare
per mia nipote, Mia
Dormi, bambina, con le braccia alzate in segno di resa,
dormi come dorme il vento tiepido, come un’oasi
nella sabbia. Dormi come dorme un salice,
come un uccello che plana. Dormi come una barca
dorme sull’acqua, mentre l’ancora cala.
Dormi come indaco nel mare della sera;
come una stella cullata dalla luna.
Dormi, bambina, come una nuvola bianca;
dormi come dorme un seme, come il gonfiarsi
dei polmoni, come le canzoni mai cantate.
Dormi come dorme il linguaggio, la storia –
dormi oggi, come dormì tua madre tra le mie braccia.
“Colour-Blind Romance” (Amore daltonico), “Snow” (Neve) e “Larus Argentatus” sono tratte da Fluttering Hands, “Cradle song” (Canzone per cullare) è tratta da Things hard for Thought.
Stephen Wilson è uno psichiatra, diventato critico e scrittore, che ha vissuto e lavorato a Oxford, Gran Bretagna, per molti anni. Ha pubblicato due raccolte di poesie, Fluttering Hands and Things Hard for Thought e ha scritto due brevi studi biografici: Isaac Rosenberg (poeta della I Guerra Mondiale) e Sigmund Freud. Ha inoltre scritto The Bloomsbury Book of the Mind, Introducing the Freud Wars, The Cradle of Violence: Essays on Psychiatry, Psychoanalysis and Literature e un importante studio sulla poesia anglo-ebraica moderna, Poetics of the Diaspora. Numerosi suoi articoli e recensioni sono apparsi su pubblicazioni accademiche e su periodici, inclusi Encounter, TLS, The Guardian, The Independent e New York Times. Ha tradotto dal francese i libri di Irène Némirovsky The Pawn on the Chessboard e The Child Prodigy. La sua pubblicazione più recente è “Study on the Szaszophone: Theme and variations” in Thomas Szasz: An Appraisal of his Legacy, Ed. C.V. Haldipur et al (2019) Oxford University Press.