GIUSEPPE SETTANNI
Nell’oblio
lontano il riflesso delle tue
mani sulle vetrate scarne della cantina
fotografia scolorita di un’età
apparentemente disadorna
prima che le ore venissero inghiottite
da monotonie senza piacere
la fugacità delle luci
create con sapienza da dita morbide
era capace di riempire di pace il pensiero
affollato
con dispetto le pagine sono state voltate
dal vento
in memoria di pallide effusioni
risuonano i salmi
canzoni sacre per gli alberi
che hanno smarrito i loro rami
l’innocenza è per coloro che non vedono
*
Lame nel buio
l’hai visto il vecchio
che sputa disgustato
sul muro della verità?
non trova pace il penitente
nella camera da letto
il filo del silenzio
strozza la speranza
fiamme e cani
a passeggio nel parco
non si curano del dubbio
la scia della vanità
volteggia spavalda
ma il cerchio non si chiude
i lampi in lontananza
oscurano la notte
ci sarà tempesta
dicono i saggi con lo scettro
*
Pece
da lontano un vetro
il riflesso si muove fragile
le ombre delle sere cupe
e tu mi accompagni con parole
di freschezza
cosa hanno trovato
i portatori di vittorie?
sul trono della fame
è stato issato uno stendardo
di cenere e vento
il colore delle lacrime
che riempiono il ciglio della strada
le mani non si toccano
pallida la pece del mio cuore
Da Blu di Giuseppe Settanni, Edizioni Ensemble, 2019
Nota biografica
Giuseppe Settanni, nato a San Giovanni Rotondo nel 1981, vive a Fano (PU). Laureato in Giurisprudenza, è avvocato e docente universitario. Ha pubblicato il romanzo Nero (Edizioni Palomar, 2010 – Menzione di Merito al Concorso Letterario “Le parole arrivano a noi dal passato” 2019) e la silloge poetica Blu (Edizioni Ensemble, 2019 – 2° posto al Concorso Letterario “Le parole arrivano a noi dal passato” 2019; finalista al Premio di Poesia “Elena Violani Landi” 2019 per l’opera prima; finalista al Concorso Letterario Argentario 2019 con la poesia Passione fugace).