CEAITÍ NÍ BHEILDIÚIN [CATHI WELDON]
Perché salgo sugli alberi
Nel mio zaino, una canadese, ai piedi, gli scarponi
ben allacciati, mi arrampico su un albero
a penzolare senza pensieri. Salgo
a staccare una mela, a misurare il
circondario, est, ovest e più in là, a
mescolare i microcosmi delle mie nozioni, a
facilitare la formazione delle ali, ad abituarmi
al volo dal ramo al fiore, a
rivalutare l’insistente sforzo del globo.
Salgo su un albero in risposta alla natura libera
salgo e di lassù ondeggio alla brezza.
(Scritta originariamente in irlandese. Traduzione in italiano di Silvia Pio dalla versione inglese dell’autrice stessa)
Ceaití Ní Bheildiúin è nata a Rush, un villaggio a nord della città di Dublino. Si è poi trasferita a Dublino e nel 2003 in una regione sudorientale di lingua irlandese. Qui ha adottato la lingua irlandese come lingua parlata e scritta, diventando poetessa e drammaturga. Il suo ultimo libro di poesie, Agallamh sa Cheo, Cnoc Bhréanainn, 52.2352°T, 10.2544°I [Conversation in the Mist, Mount Brandon, 52.2352°N, 10.2544°W], pubblicato da Coiscéim (Dublino, 2019), ha vinto il premio Oireachtas Prize for Best Poetry Collection 2018. Con lo stesso editore sono uscite tre altre raccolte: An Teorainn Bheo [The Shifting Boundary], 2007; Púca gan Dealramh [The Good-for-nothing Pooka], 2010; e Meirge an Laoich [The Kudos of Bandages], 2013. An Teorainn Bheo ha vinto il premio Oireachtas Prize for Best First Collection of Poetry 2007. La sua poesia Sanas sa Ghob Daortha [Root-words on the Verge of Extinction] ha vinto il premio Duais Foras na Gaeilge 2015. Due suoi spettacoli teatrali brevi, Port na Mammies, 2010, e Triúr, 2013, sono stati rappresentati dalla compagnia An Lab a Dingle, Co. Kerry. Quando viveva a Dublino, Ceaití è diventata insegnante elementare; ha inoltre lavorato come tecnico del suono, regista di film sperimentali e montatore del suono. Alcune sue poesie in inglese sono state pubblicate in riviste, per esempio in Poetry Ireland Review e Cyphers, con il suo nome inglese, Cathi Weldon.
Foto di Rinuccia Marabotto