MIMMO PUCCIARELLI
La preghiera
non è una cantilena
la preghiera
non esce dalla bocca
la preghiera
non si spiega con le parole
la preghiera
è quel battito di cuore
che esce dalla bocca
sono quelle parole
imparate a memoria
è un canto che assorbe
il dolore
è ghiaccio è fuoco
è vento è sole.
Ué frat mia ca ruòrm angòra
sono queste due parole
che ti invio
affinché sia la tua mano
a correre per svegliarmi domattina
prima che la sveglia
si svegli
prima che io ti chiami
al telefono
prima che la polvere delle stelle
ricopra i deserti
prima di ritrovarci
per costruire un’astronave
con le lenzuola bianche della mamma,
come facemmo da bambini
quel giorno di pioggia
tra due rintocchi di campane
per affrontare il nostro lungo viaggio,
quello che ci ha trasportati
in pochi secondi
da quel mondo incantato
in questo strano reparto
dove i miei occhi sono ciechi
e nel petto risuona
un crescendo
che cerca una nota clandestina
per raggiungere il tuo
e raccontarti semplicemente
di questa mia giornata
di questo pianoforte
di quest’orchestra
che inviteremo
a lu païs nuost
per chiedere insieme
a coloro che ci guarderanno
incuriositi
di non uccidere le farfalle,
e sono sicuro che
con la dolcezza del pianto
che ne nascerà
tu riprenderai a volare
insieme a loro,
ué frat mia!
(Foto dell’autore)