A. ROBERT LEE
Grafico
La linguistica scrive mappe con struttura delle frasi, morfologia.
La biologia traccia evoluzione, filogenesi.
La matematica inscrive sistemi di probabilità, vettori.
Il computer è programma, algoritmo e dati.
La genealogia ha legami parentali, ascendenze.
L’oroscopo fa zodiaco dei pianeti e del destino.
Ognuno ha il suo proprio diagramma.
La frase che ascolti è diagramma degli alberi.
Ecco che ritorni all’arboreto originale.
Che sia quercia, baniano, sequoia, sakura o palma.
Rami, tronchi, radici, vene della natura.
Ma ora tutto è raffigurazione, palinsesto.
La semantica dell’uno codificata nell’altro.
Reti. Strutture, Parsing.
Ti fa pensare.
Alberi.
Alberi della vita.
Alberi della conoscenza.
Diagrammi di alberi.
Questa poesia conclude una serie che si trova qui in lingua originale.
Le opere di A. Robert Lee comprendono Japan Textures: Sight and Word, con Mark Gresham (2007), Tokyo Commute (2011), Ars Geographica: Maps and Compasses (2012), Portrait and Landscape: Further Geographies (2013), Imaginarium: Sightings, Galleries, Sightlines (2013), Americas (2015), Off Course: Roundabouts & Deviations (2016), Password: A Book of Locks and Keys (2016), Written Eye: Visuals/Verse (2017), Alunizaje/Lunar Landings, con Blas Miras (2019), Writer Directory: A Book of Encounters (2019), Daylong, Nightlong: 24 Hour Poetry (2020) and Suspicious Circumstances: An Album of Events and Oddities with Thoughts on the word What . È stato professore nel Dipartimento di Inglese dell’Università Nihon di Tokyo dal 1997 al 2011, e in precedenza ha insegnato all’Università del Kent, UK.
(A cura di Silvia Pio)
Immagine: Costanza Ferrini, senza titolo, 2017, china e timbri con inchiostro su carta cotone 300 gr 10,5x 14,8 cm. Foto Marco Crivellin ©