MARIA BOCHICCHIO
Affondo
Affondai gravosa
come cenere
di salicornia antica
nel carnoso
tallo di maggio,
non più ventre
né dirupata attesa,
ma disordinata bocca
che dal pelago
il meriggio
l’estrema arresa.
*
Accùra
Cade la notte
e grovigli di paure
e deliri di onnipotenza
e stracci di immaginazione
tra minuscoli frammenti
di geografie superate
acrobazie da circo
una cartomante che prega
e lucciole in festa
e il legno,
quando è stanco
e non dorme.
Cade la notte
eccedi
erompi
e prenditi cura
di quello che non sai,
del giorno che arriva,
dell’aquilone
che ti attraversa.
*
La freccia dell’imperatore
Lasciami al suolo
trafitta,
lanciami spina
da faretra in aria
una freccia,
come fossi
odorosa carlina
o armoniosa musica
o recondita anima
che al Cielo
non come ruga,
ma sepolcrale pensiero,
è rivolta.
*
Rhapsōidía
Nel silenzio
spezzato
della notte,
nelle gole
arse
del pensiero,
in ogni
idea
rivelata
o virgola
puntuta,
peccaminosa
mente
sgorgo
da te
come
un concerto
di illeciti
sbagli
i semi di
laburno.
Maria Bochicchio, Accùra – complementi d’arredo, A&A Marzia Carocci Edizioni, 2022.
Accùra è la prima raccolta di poesie di Maria Bochicchio.
Nata quasi per caso, l’opera contiene piccoli frammenti e riflessioni personali di chi ha trovato conforto nella scrittura e desidera farne dono, quasi si trattasse di una carezza o di una cura per lo spirito.
In particolare, con il termine complementi d’arredo, ci si riferisce a tutti quegli oggetti che sì fanno parte dell’arredamento, ma che in realtà sono di aggiunta: non necessari dal punto di vista pratico, ma indispensabili a livello estetico e funzionale, al fine di rendere completo l’arredamento di una casa.
L’idea poetica alla base della raccolta quindi, è di vivere la poesia come percorso fatico di emozioni concrete di cui si è fatta esperienza nel tempo; un’esperienza che ci fa sentire compiuti ed emozionalmente appagati anche nella semplicità della vita di tutti i giorni.
Possiamo pertanto dire che nelle poesie di Maria Bochicchio, a metà tra testimonianza e allucinazioni, non si devono ricercare le classiche reminiscenze o i canonici infingimenti stilistico-formali, ma solo le sensazioni nascoste dietro ogni singola raffigurazione.
Ciò che rimane è la viscosità di un’arsi combinatoria sfuggente, un sussulto, un senso di meraviglia reso possibile da un uso quasi smarrito delle parole, attraverso il quale si alternano forti cariche emozionali a momenti di sospensione rarefatta e meditativa che dalle Stanze, ai Ritratti, raggiungono massima intensità nei finali.
Maria Bochicchio nata nel 1987 a Potenza, si è laureata in Lettere Moderne e attualmente vive in Belgio con il marito e i figli. Grande appassionata di letteratura, negli ultimi anni ha partecipato a vari concorsi Letterari, ottenendo riconoscimenti speciali. Ha pubblicato per il Gruppo Albatros il romanzo Cazzamala (2020), i racconti Aralya (Gemma Edizioni – 2020), La linea del tempo (Poderosa Edizioni – 2021) e L’onda nel bicchiere (Historica Edizioni – 2022). Accùra, complementi d’arredo (A&A Marzia Carocci Edizioni – 2022) è la sua prima raccolta di poesie.