EVA MAIO
A volte ci si riesce. Non sempre. A vivere di cose semplici e sentire la postura attenta di carne e anima a ciò che è attorno.
A volte ci si riesce
a dilatare cura
dai fiori del balcone
ai vicini di casa
che poi tutte le case
son vicine in città.
A volte ci si riesce
a stare al mondo
come in un giardino
e in casa propria
come se si dovesse
subito partire.
A volte ci si riesce
a lievitare un sorriso
un piccolo bagliore
in ore di nebbia
a fare da spartiacque
tra noia e contentezza fine.
E capita a volte
di impastare poca farina
con tante mele
come un’ ode officiata tra i fornelli
per una sorta di festa
l’indomani.
Ed inserire
un po’ di straordinario
nell’alveo dell’ordinarietà
sorprenderci felici
nel carezzare un muretto a secco
con l’aria morbida di maggio
trovare un foulard blu e violetto
quello preferito
che si pensava perso
e dare il puro assenso
alla dolcezza
vedere polarizzato il bene
in un gesto attento
a volte ci si riesce.
A volte.
A volte ci si riesce
perfino a raccogliere
tutte quelle assenze
che crepitano dentro
e tutto di noi si flette
disarmato e vero.
(Foto di Bruna Bonino)