Giacomo Vaccarella Poesie

Foto di Rinuccia Marabotto

Foto di Rinuccia Marabotto

GIACOMO VACCARELLA

Stranezza

Non capisci, e ancora non capisco
i piccoli miracoli dell’infanzia
(il tocco di un tessuto,
un guscio che si spezza,
delle api morte a terra).
Sono i primi attimi
della scoperta incomprensibile:
l’avverarsi della fantasia.
E non capisci, e ancora non capisco
quando a volte tornano
inaspettati, appena avvertiti,
come luoghi senza nome della stranezza.

Un modo per morire

Torno dove abbiamo parlato.
Le canne dei pescatori sono lucciole immobili
ma spegnerei ogni luce
per vedere se il cielo ancora si illumina.

Ho bisogno di svuotare le tasche.
Mi cade tutto.
Riflesso sulla sabbia
aspetto che l’ombra risponda
a questa notte calda,
dove scopro felice
di aver trovato un modo per morire.

Fumo

Il tuo fumo ha un’odore acre.
Io ho voglia di salvarmi stasera.
“Allora sei tornato?” mi chiedi.
“Non del tutto” dico.
Vedo che hai due occhi di vetro;
hai camminato a lungo sul ghiaccio,
non ne sapevo niente.
Siamo meno sorridenti,
mi mancano i tuoi capelli in festa.
Ti provo a cercare dietro alla nuvola di fumo,
ma ricordo già così poco.

Segno

Fumo dai camini emerge nella notte deserta,
notte stupenda, di colori scuri.
Sei l’immagine del mio dormiveglia.
Fumo dai camini: umile segno di vita.

Una compagna

Non mi abbandona mai.
Sa tutto;
instancabilmente a decostruire.

Ma le sono affezionato,
è più famigliare di un padre, di un nemico:
è la mia fedele compagna,
esigente, pretenziosa, severa,
mi coccola con dolci minacce,
tifandomi con urla piene d’amore.

Mi porta sul palmo della mano,
un piedistallo di carne,
e spadroneggia –
un dio è sempre schiavo dei suoi fedeli.

Trattiene nell’abbraccio afoso
e protegge, dice,
quando l’alba è ancora lontana.

Ero deciso ad abbandonarla
ma la stringerò ancora un po’,
per prudenza.

Giacomo Vaccarella è uno scrittore esordiente, ventottenne romano; ha studiato lettere moderne alla Sapienza e poi Filologia Moderna all’Università di Padova, lavorando per la Eagles Picture, preparando cover di sceneggiature cinematografiche e televisive. Scrive per il quotidiano indipendente Due Righe. Si dedica per lo più alla scrittura, racconti brevi e poesie, nella convinzione che la forma breve permette in poche battute di esaurire una storia ma custodendone i vuoti interpretativi. Il lettore può usare la propria immaginazione come metodo di indagine del senso e dell’esperienza letteraria, mentre il significato può muoversi nell’ombra e agire anche in forma sconosciuta.

(Foto di Rinuccia Marabotto)