L’arvicola, noir napoletano

copertina

ROSE MADONIA

Prologo

Interno giorno di un dipinto a olio. La luce filtra da una finestra esterna al quadro, e colpisce alcune figure in tal modo disposte. Tre adolescenti al centro, il volto seminascosto da ciuffi di capelli. Uno di essi indossa jeans a zampa di elefante e un maglioncino aderente. Gli altri due, un ragazzo e una ragazza, portano invece pantaloni larghi, a vita bassa e un berretto calato sugli occhi. La ragazza tiene in grembo un animaletto, un criceto, forse. Alla loro destra una coppia di coniugi con abbigliamento barocco in oro, pelle e velluto. I tre maschi, pur chiaramente appartenenti a periodi storici diversi di almeno venti anni, hanno lo stesso sguardo ceruleo. A sinistra un compunto signore con gli occhiali. Dietro di essi, uno specchio nel quale è riflessa l’immagine di una donna con una fascia colorata tra i capelli, e quella di uomo in tuta blu da meccanico. Lo specchio è illuminato da una fiamma: sembra una candela, ma a una più attenta analisi si rivela essere un accendino di acciaio. Su una parete, una fotografia ritrae tre ragazzi in bicicletta ai piedi di un monumento, e alcune pagine del quotidiano Il Mattino, che parlano di traffico di droga e incendi. Da una finestra sullo sfondo s’intravede la collina del Vomero, dall’altra un volo di tucani non su una spiaggia tropicale, come ci si aspetterebbe, ma su Ponte Milvio.

Trama

L’incendio di una drapperia nella zona industriale di Gianturco mette in luce uomini e donne dal doppio volto, sensibilità al confine con la filosofia e la letteratura, chiaroscuri drammatici e violenti, dei quali non ci si può non innamorare. Le strade della città accolgono fughe e nascondigli, salvando con intrecci inaspettati le vite di chi un futuro lo aveva potuto soltanto immaginare.
In questo romanzo, ogni ruolo non è quello che appare e ciascuna storia si avvia a conclusioni inaspettate. Delineando le caratteristiche fisiche ed emotive dei protagonisti, si fanno avanti uno dopo l’altro, senza bussare, anche i luoghi e gli altri personaggi, concatenando tra di loro gli avvenimenti. Il mondo adulto e quello di un gruppo di ragazzi si confrontano, non lasciando dubbi su quale dei due sia il più determinato e coraggioso.

L’autrice

Rose Madonia, monrealese di nascita e monregalese di adozione, laureata in Materie Letterarie con una tesi sulla corrispondenza tra teatro e novelle nell’opera di Pirandello, insegna da più di trent’anni nella scuola primaria e da sempre raccoglie in racconti e versi le esperienze che le derivano dalla professione, dalla passione per la letteratura, dagli incontri e dai ricordi di chi le è stato accanto, in un Sud vissuto ma soprattutto immaginato. Rose è una maestra, semplicemente. La sua storia personale dalla Sicilia al Piemonte, gli studi umanistici e la passione per ogni forma d’arte, si trasformano nel suo lavoro in esperienze arricchenti soprattutto per sé stessa, dall’insegnamento dell’italiano ai bambini di neo immigrazione fino all’approfondimento della letteratura. L’arvicola è il suo primo romanzo.