Profumo di liquirizia di Pietro Edoardo Mallegni

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PIETRO EDOARDO MALLEGNI

Di me, la miseria si è innamorata,
“m’ama e non m’ama” fa,
i miei capelli usando come petali,
detestandomi piano
per la crescente calvizie.
Una confusione di animali,
alla musica si è sostituita,
acque bollenti e violini schiantati;
sì, ho pagato i miei debiti con l’ansia,
con la paraffina e l’ibuprofene;
le idee bussano alle porte della gola
ed ogni mattina mi reinvento
questo lugubre moderno,
gli argenti mascherati
e le ustioni sulla fronte.

Anonimo ricordo che sono,
nelle vostre teste,
a voi accanto, sfiorando le baite,
vicino alle nuvole dei vostri sguardi:
i vostri vuoti “tutto d’insieme”.

Una steppa incolta, nel quale perdersi,
è agghiacciante l’amore d’ognuno
del sentirsi altrui.
Una bugia: il mio pentirmi,
il mancamento mi morde
dietro alla fantasia;
tanto vorrei essere voi,
e dedicarmi alle leggerezze,
alla raccolta dei denti dagli alberi.

Ma questo impegnarsi a vivere,
questo sentirsi ecosistema,
contare i giorni come
ingredienti di una spesa,
sono la ruggine delle foglie
del mio esistere,
un fungo imperfetto;
l’oidio dell’anima.

Un sintomo: la vita
e mantenersi vivo
è inconcludente.

Pietro Edoardo Mallegni, Profumo di liquirizia, RPlibri 2023

Pietro Edoardo Mallegni è nato a Carrara nel 1995. Fin da piccolo nutre due grandi passioni: la cucina e la scrittura, amori che lo porteranno a intraprendere professionalmente la strada del cuoco e più marginalmente quella dell’appassionato scrittore di poesie. Nel 2013 ha pubblicato con la casa editrice Marco del Bucchia la sua prima raccolta “Il dedalo in me”, nel 2015 pubblica un’altra raccolta intitolata “Il Dio Dada” e si avvicina al movimento poetico-artistico italiano “Dinanimismo” guidato e fondato da Zairo Ferrante. Dopo la maturità viaggia molto per lavoro e nel 2017 e diventa padre, così decide di tornare a vivere nella sua città , Massa, con la sua famiglia. Tra il 2019 e il 2021, ottiene diversi riconoscimenti in più pubblica due raccolte di poesia intitolate “Neurocidio” e “Il nulla”. Tra il 2021 e il 2022 suoi vari testi vengono pubblicati su diverse testate giornalistiche online, tradotti in varie lingue tra cui inglese, francese, spagnolo, arabo e cinese. Nel 2023 esce il suo ultimo libro intitolato “Profumo di liquirizia” per la RPlibri.

Commento dell’autore
“Profumo di Liquiriza” raccoglie la mia ultima produzione in fatto di testi poetici. Il libro a suo modo e io tramite le immagini in esso raccolte ho voluto dare uno stacco netto alla mia precedente idea di poesia, di fatto i testi sono privi di titoli e, in un primo momento, erano numerati, proprio per dare chiarezza al concetto del messaggio che tutto, persino la poesia, è soggetto alla “reificazione”, anche se in seguito tale piccolo progetto è stato abbandonato. Prima grande rivoluzione all’interno di questi miei ultimi testi è l’inserimento sia a livello di immagini che di linguaggio il mondo del mio lavoro, ossia quello della ristorazione e più nello specifico della cucina; un mondo dove, a mio parere, regna la sete e la cenere della cultura e della letteratura, ma proprio perché rappresentativo di questa aridità emotiva ho ritenuto giusto muovermi tra i grandi meandri delle partite e delle ricette di cucina. Di fatto le metafore, analogie, immagini fanno spesso riferimento alla gastronomia, al lavoro del cuoco e alle esperienze personali che ho vissuto in questi anni, che nella loro assurdità e traslazione al mondo della poesia, sempre a mio parere, sono molto meglio rappresentative di quella secchezza e “insularità d’animo” che stiamo diventando oggi sia come individui che come società. Il linguaggio, ovviamente, ha voluto ricercare una semplicità, seppur tecnica, relativa al mondo della cucina, chiaro non vi sono tecnicismi prettamente lavorativi, di fatto ho creduto che un lessico troppo professionale sarebbe uscito dall’idea di comprensibile che ho voluto dare, chiaro che come nei miei precedenti scritti il messaggio seppur portato ad un livello di “trasmissione” più semplice, non si dona mai in modo gratuito al lettore, ma rimane incastonato dietro al testo. Ad aiutare il lettore nella comprensione ci sono due commenti, rispettivamente di Stefania di Leo e Irene Duboeuf, inseriti nel libro.

(A cura di Silvia Pio)