EVA MAIO
Attorno alle parole è come una premessa.
Attorno alle parole
Attorno alle parole
o al loro centro
nel loro corpo
o nell’aura
che lasciano
se vanno
nello stanziarsi
felici
in qualche posto
di noi
poi nel migrare
altrove
Attorno resto.
Attorno ad ogni parola
s’impara
un mondo
E ci sono arcipelaghi
di parole
parole invito
parole lievito
parole ponte.
Alcune nascono
selvagge
altre si coltivano
come il grano
con gesti ampi
sudore e attesa.
Nessuna parola
sia prigione
o torre di controllo.
Mi cadono le parole
Mi cadono le parole
sui capelli
come quando passo
sotto un glicine
e c’è vento.
Scendono lievi
non so come
fino al cuore
a nascondersi
un momento.
Sbucano poi
su carta bianca
sottili grafemi
timidi attenti
semi
in campo aperto.
A volte le parole
A volte le parole
germinano
tra costola e costola
proprio vicino al cuore
sotto il seno sinistro
con gioia con furore
o intrise di dolore.
In connessioni
audaci col tempo
che s’incurva
coi volti incontrati amati
le parole
hanno il talento
di farsi conchiglia
culla infine fonte
che gorgoglia.
Con intatto candore
Con intatto candore
accolgo le parole
dalle cose
che intorno chiamano
il mio sguardo
e qualunque foglio
in cui mi imbatto
va bene
per posarle piano
prima che vadano
lontano.
Mi guardano pazienti
Cercano di sollevarmi
le parole
mi guardano pazienti
quando i miei sensi
opachi
non scorgono le luci
gli orizzonti
i buoni eventi.
Capita
Capita
che le parole d’altri
siano lievito fermento
a suscitare ellissi di parole
che stavano sopite in me
rincantucciate chissà dove.
Avvengono
poli d’ attrazione vitali
a sussurrare dialoghi
saperi connessioni
col tempo profondo
del mondo.
Tu, a te
A te
mi appare
splendido dativo
un concentrato
di liberi viaggi
sbilanciamenti
pazienti accordi
soste in letizia.
E tu
un respiro
un archivio di incontri.
(Foto di Rinuccia Marabotto)