Bruciaglie di Gabriele Greco

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GABRIELE GRECO

Parole di lontano
(le tue)
impalpabili
traversano
rade
quel mare che fu
d’Ulisse
e mi ricordano ora
che niente infine
finisce mai.

Ti sveli
a me
come al crepuscolo
una corrugata
farfalla.

E dal grembo
del buio
rifioriscono
gli occhi tuoi.

Sirena,
reliquiario
di ninnoli
e segreti.

Parti ora
e torni
da sola
ripercorri
antiche strade
sempre lungo
il mare.

Poi ti perdi.

Non parli più
(s’inacerbisce il pianto)
e tu sola sai il dolore.

Ma oltre quel mare
(ascoltami)
sulla battigia che s’indora
un sogno di stelle
t’attende

e vivrai così ancora.

*

Sognai di te.

Delicato piacere
o noia del tempo.

Segreta falena nottambula.

Desiderio ineluttabile.

La fredda aurora
disperse le lacrime
sulla riva del mare.

Tutto si trasfigurò.

Qualcuno sentì un sollievo
nella tua culla di spuma.

*
È sera
e tu pettini
filamenti
d’inganni.

Frantumi
d’ogni tempo e
d’ogni dove.

Afosa
è una bocca

(non so se la tua
o la mia).

Lenta è l’ora.

E lasci che tutto
ritorni
a quelle buie
e unte
urne di preghiere.

Sigillo.

Cristallo di silenzio.

Gabriele Greco, Bruciaglie, peQuod, 2022.

Gabriele Greco nasce nel 1978 a Fucecchio (Firenze). Dopo la maturità classica, frequenta la Facoltà di Lettere presso l’Università degli Studi di Firenze, laureandosi in Teoria e Critica della Letteratura con una tesi sul poeta e pittore francese Henri Michaux. Dal 2015 vive in Svezia, a Örnsköldsvik, dove insegna lingue e arti visive in un liceo. Bruciaglie (peQuod, 2022) è la sua ultima raccolta di poesie.

(A cura di Silvia Pio)