Visioni in musica

cavalier-faidit

GABRIELLA MONGARDI

Cavalier faidit (“cavaliere esiliato, bandito”), il terzultimo CD dei Lou Dalfin, a prima vista appare come un CD “psichedelico”, ossia visionario e fantastico nel senso tecnico del termine: dal pavé musicale di danze occitane reinventate dal genio artistico di Sergio Berardo sgorgano infatti a getto continuo, nel testo delle canzoni, personaggi  straordinari, favolosi – sirene e “uomini selvaggi”, cavalieri e pastori, corsari e passa-montagne, acciugai e poeti e suonatori… Non importa che siano attinti dal patrimonio folklorico o siano reali – l’autore li reinventa tutti, li trasfigura con la sua potenza visionaria e musicale per creare immagini memorabili (“la malinconia si fa danza / come acqua che diventa vino”, “la donna del re […] guarda persa / come un pesce in carpione”, “noi portiamo il mare sulla terra”, “la tua valle è una finestra spalancata su un universo”…), associate a ritmi icastici, altrettanto indimenticabili.

La natura “fantastica” e visionaria di questo CD si nutre dei temi “classici” dei Lou Dalfin: la durezza della vita in montagna e lo spopolamento delle valli (Randolina, Serena, Picar lo ferre, Labrit, Bachasset…), il valore dell’eredità culturale occitana e della musica (Rota d’amont, Passamontanhas…), ma particolare risalto assumono la presenza dell’acqua e il tema dell’esilio. L’acqua compare qui in tutte le sue forme, come mare, ruscello, sorgente, neve, nuvola, lacrime, e in tutti i suoi valori simbolici, positivi e negativi, assumendo una connotazione ambivalente, perturbante; il tema dell’esilio è annunciato fin dal titolo del CD e attraversa quasi tutti i testi, inesorabile come un destino a cui non ci si può sottrarre…

Ma un ascolto più attento alle parole porta alla luce l’indubbia dimensione letteraria di queste canzoni, che permette di accostarle alle Bucoliche di Virgilio. Il mondo di Berardo infatti è un mondo di pastori-che-suonano come quello di Virgilio, e il tema dell’esilio è centrale anche nelle Bucoliche, fin dalla prima, in cui Titiro, il pastore che resta, invita Melibeo che parte a fermarsi ancora, almeno una notte, come avviene nei versi del Cavalier faidit di Berardo. Non so se qui Berardo abbia volutamene applicato la tecnica dell’ “arte allusiva”, ma il riferimento, anche involontario, è comunque spia della letterarietà del testo; sicuramente l’ha fatto in Rota d’amont, dove il protagonista è il pastore che compare nella pastorella medievale La bergera “con la viola in man”, e che qui con la sua musica “ferma il tempo” e incanta tutti: “niente che muova / per la via e per la strada / e tutti che ascoltano / l’uomo della bergera” – come l’Orfeo del mito…

È la magia della musica, una musica “di legno e di pelle” – è la magia della poesia, una “lampada” che i poeti accendono e le cui scintille “durano come i soli / ogni età una lente / che dissemina / la loro circonferenza” (Emily Dickinson).

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I Lou Dalfin suoneranno a Roccavione (CN) sabato 12 ottobre p.v., in occasione della 61° Fiera del Marrone.

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Musicisti-cantori in questo CD: Sergio Berardo, Dino Tron, Riccardo Serra, Daniele Giordano, Enrico Gosmar, Mario Poletti, Chiara Cesano, Diego Vasserot (Lou Dalfin).
Inoltre: Roy Paci, Bunna, Moussu, Luca Biggio, Carlo Revello, Guido Canavese, Isabella Puppo, Marco Martinetto, Mario Castellani, Francesco Giusta, Javanna, Fabrizio Simondi, Stefano Degioanni, Lia Gonella, Alessandro Bruno, Cristina Tosello, Anna Lometto e l’anchoier Mario Bruno.

TRACCE DEL CD:
1. RANDOLINA (Berardo)
2. SERENA (Berardo – arr. Vicini)
3. PICAR LO FERRE – CORRENTA (Berardo-Simondi) (Trad)
4. VIDORLE (Berardo)
5. ROTA D’AMONT (Berardo- R. Paci)
6. FILA (Berardo)
7. CAVALIER FAIDIT (Berardo)
8. ADIU LEON (Berardo)
9. LA FREMA DEL REI – O’GWEDDO (Berardo)
10. ANCHOIER (Berardo)
11.LABRIT (Berardo)
12. LO RETORN DI CORSARIS (Berardo)
13. BACHASSET (Berardo)
14. PASSAMONTANHAS (Berardo)
15. OME SARVATGE (Berardo)
16. NEBLA (Berardo)