In Custodi ed invasori, Alfredo Rienzi sembra recuperare – per il tramite di un linguaggio evocativo ed imaginifico – le connotazioni della poesia simbolista. Il dettato, infatti, si sviluppa per intuizioni improvvise, per visioni estatiche, per accostamenti inconsci o onirici, volti non certo alla rappresentazione dell’oggetto indagato (che resta perlopiù labile). Quanto alla sua trasfigurazione, alle sue plurime metamorfosi ed epifanie. Il poeta, in questo nutrito corpus lirico, si fa veggente, sonda l’ignoto, si lascia compenetrare dal mistero, conosce – simul – ascesi e caduta.
Carlo Giacobbi, Motivazione del Premio Nazionale Editoriale di poesie “Arcipelago itaca” – Sezione volume già edito e da ripubblicare – 9^ Edizione 2023
Da Custodi ed invasori (Arcipelago Itaca 2024, Collana SORGIVA – Riedizioni di volumi di poesia e altre produzioni speciali. Con una antologia critica di sintesi)
Custodi ed invasori
Brume sull’acqua in fiumi alla confluenza
scambiano antichi amori sul velo dell’immagine riflessa
hanno indossato forme non sospette custodi ed invasori:
gabbiani dalle ali di crocifisso
conoscono le segrete distanze nel cavo della sfera
cormorani dal volo che si chiude
e si dilata all’inviolabile ora senz’ombra e senza luce.
Al dorso è l’ansito di un’orazione per il nume del borgo
dietro la collinetta lieve d’aceri e la strada che porta al regio parco
tra torri si nascondono candele senza fiamma.
*
La strada di collina serrava nodi oscuri
il guardiano appostato in un piccolo slargo
tra bassi arbusti accese occhi di fiamma
chiarissima. Pretese la parola
col giusto accento e la cadenza esatta
ma s’aggirava fin dentro il ventre cavo della notte
il leone ridestato, dal fiato stertoroso
e il drago che da sé rischiara l’orma con impietosa vampa.
Quale moneta tu nascondi in tasca,
quale silenzio vuoi acquistare senza mercanteggiare il prezzo
ora che sai che tra il tacere e il dire
in certe balze, tra le sterpi e il fango,
si slarga l’incisura casuale ed insolente
tra l’ultimo respiro e un incauto morire?
*
Con la rosa bianca ed un vento contro
di gelo e senza odore
assecondiamo i flussi laminari per non spezzare il gambo:
cosa va, e viene, cosa non torna
negli spazi senza accesso tra petalo e petalo?
sono residui di città che volano
come osceni nastri, sgranati corimbi.
Cantileni di sogni preveggenti e dell’ottava casa
che accoglie i tuoi pianeti,
ma un gheppio si posa, nera pupilla e lampo nittitante,
sulla palina gialla dei bus numero dieci e ventidue:
occhio immobile su altri percorsi.
*
Non sei più certa di saper vedere le differenze lievi
ma sostanziali tra il sasso di fiume e la pietra passata allo smeriglio
tra l’uomo-lupo e il santo,
se non prega a voce alta sull’inginocchiatoio,
tra le diverse specie di draghi e di serpenti
che possono guarire ogni tuo male o dissiparti l’anima:
come all’Appeso a testa in giù che rischia
di confondere il cielo con l’abisso
penzolando con occhio inespressivo
per l’impervio sentiero delle Croci.
*
Sono cresciuti arbusti d’ogni tipo
ed alberi dal fusto dirompente– platani, frassini e folte robinie
nella vecchia caserma di corso Brunelleschi
dovunque, nei cortili,
nelle ampie camerate senza più muri e tetto,
giungle maya dei nostri quartieri.
Forse questo ti potrà consolare:
non c’è limite a quanto può esser cancellato.
*
Alfredo Rienzi (1959) ha pubblicato diversi volumi di poesia, da Contemplando segni, in 7 poeti del Premio Montale (Scheiwiller 1993, prefazione di Maria Luisa Spaziani), a Sull’improvviso (Arcipelago itaca 2021, prefazione di Maurizio Cucchi). Altri volumi – Oltrelinee (dell’Orso 1994), Simmetrie (Joker 2000) e Custodi ed invasori (Mimesis-Hebenon 2005) – sono in parte confluiti ne La parola postuma. Antologia e inediti (puntoacapo 2011). Nel 2015 ha pubblicato Notizie dal 72° parallelo (Joker) e nel 2019 Partenze e promesse. Presagi (puntoacapo). Suoi testi poetici tradotti sono stati pubblicati in Romania, America latina e Russia. Ha tradotto testi di L. S. Senghor in Nuit d’Afrique ma nuit noire – Notte d’Africa mia notte nera (Harmattan 2004). Ha inoltre dato alle stampe il volume di saggi Il qui e l’altrove nella poesia italiana moderna e contemporanea (dell’Orso 2011). Ha fondato e gestisce il lit-blog “Di sesta e di settima grandezza”, dove è disponibile una sua bio-bibliografia più ampia.
(A cura di Silvia Rosa)