ANTONIO SEMPRONI
La leggenda narra che l’IperIdeal h24, consumata la ventiquattresima ora, debba restare chiuso per un istante, percettibile come il rintocco di un pendolo tra ciascun ciclo di ventiquattro ore: chiunque si trovi a passare attraverso le sue porte automatiche in quell’istante verrà teletrasportato in altro IperIdeal h24, anche sito in quartiere non limitrofo a quello di provenienza o localizzato sulle tangenziali, che poi tocca fare l’autostop per tornarsene a casa; se il suo senso di marcia era verso l’uscita, il cliente dovrà pure ricominciare la spesa daccapo. Ancora non si segnalano fenomeni di teletrasporto, però, e nemmeno è possibile trovare volontari per un tale fantasmagorico esperimento perché nessuno è riuscito a calcolare il preciso momento in cui scade la ventiquattresima ora degli IperIdeal h24. Pare che essi siano sempre esistiti immanentemente alla materia dell’universo e alle sue caleidoscopiche configurazioni e non battano mai le proprie palpebre, contrariamente a chi legge.
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Il racconto è tratto dalla raccolta “Supermercato h24”, Digressioni editore, 2024: nel libro si ride, per non piangere, di tante ingiustizie intrinseche al capitalismo; un supermercato h24 imperversa nella narrazione come nonluogo costantemente ripoliticizzato, cioè eletto a sede di conflitto sociale.