SILVIA PIO
Avete notato come le persone tendono a lamentarsi? Del tempo, dei politici, dei vicini di casa, dei prezzi, del troppo casino e della poca vita sociale, fino ad arrivare ad una scontentezza cosmica che perde ogni contatto con la realtà.
Perché le persone di cui parlo hanno un reddito decente, una bella casa di proprietà, vivono in questa parte di mondo pacifica, in questa regione dove i servizi pubblici funzionano abbastanza, in quest’area non inquinata e con un buon clima: non avrebbero ragione di brontolare.
Parlare di gratitudine con loro è come nominare la neve a chi vive ai tropici senza televisione. Eppure sarebbe un argomento di conversazione più stimolante e fruttuoso, oltre ad avere altri vantaggi ben più significativi.
Finalmente ora si può parlare di gratitudine al di fuori delle palestre di yoga e degli ashram di meditazione perché è diventata oggetto di ricerca scientifica, e i risultati sono incredibili. In due parole, la gratitudine migliora la salute. Studi hanno provato che la gratitudine non solo aumenta il benessere, riduce la depressione e rafforza la resilienza, come è ovvio, ma fa abbassare la pressione sanguinea, diminuisce il dolore cronico, aumenta l’energia e persino allunga la vita. La gratitudine espressa intenzionalmente fa aumentare l’autostima.
Il motivo di tutti questi risultati positivi sta nel fatto che la gratitudine aumenta la produzione di dopamina e serotonina, che agiscono come leggeri antidepressivi e attivano l’area del cervello destinata alla gioia. E una volta che la corteccia prefrontale viene addestrata ad apprezzare e ricordare le esperienze positive, il processo sembra che si ripeta in modo automatico.
Tale addestramento (si veda prendersi cura dei propri pensieri in CURA DI SÉ) si può praticare solo in solitudine. Imparare intenzionalmente ad essere grati richiede tempo, attenzione (si veda ATTENZIONE) e concentrazione, lontano dalle influenze contrarie dei discorsi da strada che dicevamo prima.
Naturalmente, una volta acquisita, la gratitudine si deve portare in giro come un vanto, presentandola come la migliore alternativa ai discorsi dei brontoloni.
(Foto di Bruna Bonino)
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