Spagnola, nasce a New York nel 1955. Poetessa, pittrice, scultrice. Ha realizzato un centinaio di mostre in Spagna, Europa e America. La sua opera artistica è stata catalogata ed è in mano ad istituzioni ufficiali; è inoltre presente in alcune collezioni private nel mondo.
Ha pubblicato sette raccolte di poesia ed è presente in una cinquantina di antologie poetiche dell’America e di Spagna. Suoi articoli e saggi sono apparsi su riviste culturali, letterarie, accademiche e scientifiche. Ha partecipato ad incontri poetici ed a Festival Internazionali di Poesia.
Ho vinto i seguenti premi: Primo premio per la scultura, Madrid 1991; Donne Poetesse Internazionali, 2010 ed è stata finalista in concorsi di poesia in Spagna, Romania e Stati Uniti. Le sue pubblicazioni sono presenti nelle biblioteche del Congresso degli Stati Uniti, di Harvard, di Yale, di Standford, nella Luis Angel Aragòn di Bogotà e nella Biblioteca della Andalusia.
È presidentessa di A.VE.CA., membro di Remes, del World Poetry Movement, di 100mila Poeti per il Cambiamento, dell’Associazione lo Specchio di Alicante e dell’Associazione Internazionale di Poeti e scrittori ispanici (AIPEH). Organizza il Festival Internazionale di Poesia Grito de Mujer a Granada e altri eventi poetici. È docente presso l’Università Miguel Delibes di Valladolid, Spagna. Le sue poesie sono state tradotte in tedesco, bulgaro, francese, inglese, portoghese, rumeno e macedone.
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SOLSTIZIO D’INVERNO
Attraversare gli angoli del sole,
nascente meraviglia,
inizia la luce,
del divenire.
Solstizio d´inverno.
***
FUMO
In armonica entropia di versi,
pensieri rubati
al momento paradossale;
tessute le parole nelle trame
schiudono lo sguardo alla musa.
Utopia è
che tutti comprendano
il senso.
Pacificato il lasso dell’attesa
che il sentiero sia cammino
e il cammino, rito
di poesie.
Se sfiorano appena
una molecola di vento
danzandola nella vostra stanza
allora
il viaggio non sarà invano
perché il volo sta
tra mente e universo.
Accarezzano il tempo
lo spazio
ll colore e la parola,
sono vita,
aria e luce
che mi segna già bambina
il confine ed il passo
come insolito destino.
Pietra dei secoli
bivio di orizzonti e casi
tra i cosmi
cade la piuma di questo istante
nella piccola chiocciola del tuo udito.
È la voce, il ritmo della storia
miscuglio di sangui
un punto segnato tra chiavi,
pentagrammi e linee parallele.
Gira l’energia in un ballo
nei versi del caos si armonizza,
come goccia d’acqua, in un oceano
come lingua azzurra, di fuoco.
Mi faccio fumo e mi elevo.
***
11
Undici;
due linee parallele,
ponte,
cammino,
unione,
colonne del tempio
chiesa
IglesIa.
***
ORIZZONTI DI FATTI
Invisibile frontiera spazio-tempo, mistero.
Immaginaria superficie,
avvolgendo il buco nero.
Gravitazione intensa, vuoto.
Radiazione di “Hawking”
principio di incertitudine,
fluttuazione quantica,
età dell’universo,
Big-Bang.
***
«La difficoltà di raggiungere la posizione inerte e dello zero assoluto,
giacché tutto l’universo è in movimento, e,
lo zero in realtà è un concetto virtuale che determina
una posizione o uno stato per iniziare da lì, il conteggio».
Principi di incertezza di Heiseberg
Werne Karl Heisenberg,Germania (1901-1976) Premio Nobel per la Fisica 1932
***
ZERO
Zero,
circolo perfetto
che racchiude il nulla inquieto.
Zero,
inizio, parentesi,
principio e fine dell’intero o l’eterno.
Zero
magia del ventre, aura di stella,
distanza infinita, crepuscolo vivente.
Zero
marca di un punto perfetto,
lapis perpendicolare e quieto
buco nero.
Zero,
concetto
dell’universo.
© Ivonne Sánchez Barea
(Traduzione di Pina Gonzalez Ubilla)