La ricetta che non c’è, poesia di Helene Paraskeva

helene intera

(ATTILIO IANNIELLO, a cura)

Brevi  cenni biografici.
Sono nata ad Atene, Grecia, ho studiato in Grecia, Italia e Regno Unito. Vivo a Roma da più di trent’anni e oltre a insegnare Lingua Inglese nel Liceo, ho scritto poesie, racconti, un romanzo, un libro di testo per il Liceo e articoli.

Il mio percorso da immigrata ed extracomunitaria “ante litteram” mi ha spinto a confrontarmi continuamente con la precarietà quotidiana pur trovandomi adesso a far parte dei cittadini dell’Unione Europea. Dal 2010 faccio parte della Compagnia delle Poete, fondata da Mia Lecomte.

Quando e come si è avvicinato/a alla poesia?
Spesso mi sono smarrita nei crocevia dell’identità migrante ma ogni volta ritrovo la “strada” raccontando storie e poesie di partenze, approdi e riconoscimenti. Ho iniziato a scrivere poesie per poi passare al teatro. Una certa “teatralità mediterranea”, dicono, non mi abbandona mai. Sono passata poi al racconto e da lì sono approdata nel territorio del romanzo. Ma adesso, con le sillogi poetiche Meltèmi (2009)e Lucciole Imperatrici (2013,) sto rintracciando i tragitti originari della poesia.

Eventuali attività poetiche, collaborazioni (riviste, collettivi, ecc) e pubblicazioni.
Lucciole Imperatrici,
silloge poetica, Lietocolle, 2013; secondo premio Nabokov 2013, sezione Poesia. Meltèmi, silloge poetica, LietoColle, 2009. Nell’uovo cosmico, romanzo “fanta-thriller”, Faraeditore 2006; segnalazione della giuria della Sezione di Narrativa del Premio Letterario Nazionale “Grazia Deledda, 2008″. Il Tragediometro e altre storie, raccolta di racconti. Prima classificata al concorso Pubblica con noi (Faraeditore,2003) e seconda classificata del Premio Letterario Internazionale “Città di Moncalieri”, 2003.

Global Issues in English Literature, Clitt, 2003, testo interculturale in lingua inglese per il Liceo delle Scienze Sociali.

Ha collaborato al volume Odissea: inesauribile fonte di mostri e misteri della collana “Illustrissimi”, Fara Editore, 2004. Con i racconti: San Nicola, il Moro Perentorio, e Alcesti ha collaborato alle raccolte di racconti di Scrittori Migranti, pubblicate rispettivamente da La meridiana, e Ediesse. Con il racconto L’enigma ha collaborato alla raccolta Lingua Madre Duemilaotto, 2008, ed. SEB. Con il racconto Tracce periferiche, ha collaborato all’antologia “Migrazioni e paesaggi urbani”, 2008, CACIT. Con il racconto La vecchia dalla testa mozza ha contribuito  all’antologia “Lo sguardo dell’altro”, ed. Mangrovie, 2008. Collabora con il Rapporto dell’Osservatorio sulle Migrazioni (V Rapporto), Ed. IDOS, 2009. Con il racconto “Giocando con i mostri” ha collaborato con l’antologia “Rondini e Ronde”, 2010, Mangrovie. Ha collaborato con la rivista settimanale Internazionale alla rubrica “Italieni”.

Cos’è la poesia per lei ?
DEFINIZIONE DI POESIA
La prima cosa è
la ricetta che non c’è.
C’è solo l’alfabeto cucciolo
che parla, ride, piange
e grida e canta.

Fra i denti ha il cuore tuo
– grondante presunzione –
e scappa nella steppa
il lupo fuggitivo.
E lascia impronte di poesia
nell’attimo che ancora c’è.
(Da Lucciole Imperatrici, LietoColle, 2013)

http://www.compagniadellepoete.com/

DI COLORE IN–COLORE

Nascono
trasparenti dal barcone
nero disperso, bruno spaventato,
grigio smarrito, dal respiro cupo.

Sommergono
padri, fratelli e figli
i fari gialli
e cancellano legami
rosso-sangue
lì da sempre, che non sono più.

Sbarcano
semivivi, di colore umano
dalla distesa viola
che ai villeggianti piace
turchese o anche azzurra.

E sugli scogli si domanda:
“Come li vedi i pesci?
Mangiano ancora
carne umana, oppure no?”
“Come lo vedi il mare?
È piuttosto nero?
È rosso ancora?
O è già tornato blu?”
(Da Lucciole Imperatrici, LietoColle, 2013)

***

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Cristallo chiaro,
pregiato ed elevato,
colmo di doni
e profusi aromi
elargiti a volontà.

Adagiata mollemente
ad un passo dal fosso
– come tutti noi greci –
col tuo piombo addosso,
aspetti.

Prima o poi,
un raggio in frantumi
passerà
di ottica illusione pia
e basterà
per indicare al cielo
l’arcobaleno.
(Da Lucciole Imperatrici, LietoColle, 2013)

***

ROMA

Fra capitelli e laterizi
da fornaci antiche, giocano
sull’erba spensierati
i gatti.
E in auto sportive
le gattare arrivano
inseguite a vista dai gabbiani,
spie dal fiume,
che sperano in un invito a cena.
Badanti e colf con buste imperiture,
colorate, transitano.
E la Capitolina – faccia di bronzo -
rassicura i figli:
“Sono migranti, passano come gli stormi”.
(Da Meltemi, LietoColle, 2009)

***

DIZIONARIO DI FOLLIA

La copertina ingiallita
di rabbia densa e bruciore trafitta.

E le pagine fitte, ferite,
filtrate da significati equivoci.

L’indice in ordine alfabetico
sui muri invalicabili graffiti
incubi di sconfitte e tradimenti.

Porto con me il dizionario-straccio.
Sono la proprietaria,
mi fa da interprete,
è mio.
(Da Meltemi, LietoColle, 2009)