LAURA BLENGINO
E’ possibile che un gufo sorvoli tutta l’Europa e l’America? E’ possibile che le canzoni cantino sopra le ossa? E’ possibile sapere cosa nascondono le stelle? Cosa succederebbe se lasciassi andare via i poeti dagli angoli delle tue stanze? E’ possibile che si ritorni all’epoca in cui ci si rinchiudeva nelle torri? E’ possibile che i massi risalgano le montagne e che gli oceani siano al posto del cielo?
Voi risponderete di no. Ma la risposta giusta è sì.
Grazie al concerto “casalingo” in una location segreta, nato dall’assemblaggio delle voci e strumenti di Jolanda Moletta, Demian Endian e Roberta Cartisano.
I primi due hanno come ultima produzione un disco intitolato “She owl”, Lei Gufo. Hanno già alle spalle i dischi “Aubade” e “Wintry Rains Wailing”.
Roberta ha prodotto “L’ultimo cuore”. E prima c’è “Autentiche voci”.
Ci sediamo e già fantastichiamo di mondi lontani, di mondi reali, di mondi immaginari e fantastici.
Le note e le parole iniziano. E vibrano nel cuore.
“Ed è subito poesia”, per citare Roberta Cartisano.
Jolanda ci svela che la canzone “Over the bones” nasce ispirandosi a una storia del libro “Donne che corrono coi lupi”.
Narra di una donna che raccoglie le ossa di un coyote. Quando ha finito, ricompone tutto lo scheletro. Canta sopra le ossa. Il coyote prende vita. Corre lontano e si trasforma in donna.
Forse per ricordare la trasformazione della cantante: da donna a gufo.
Poi è la volta di Roberta. Ci rivela che la canzone “Ventitremila respiri” le è stata ispirata da una persona comune. Infatti, per costruire il suo cd, aveva chiesto di mandare via mail la propria definizione di bellezza.
Qualcuno aveva mandato una foto della Sardegna e aveva firmato “Sono Sandro e respiro 23.000 volte al giorno.”
Ecco, la bellezza è far parte di qualcosa più grande di noi. Essere il singolo nel molto, ed essere il molto nel singolo.
La serata ci saluta con una ninna nanna inedita di Moletta e Endian.
L’ultima nota spegne la magia.
Ma mentre torniamo a casa, si riaccende.
Pensiamo a un gufo e al suo chiurlo. Alle canzoni che cantano sopra le ossa. Alle stelle e ai loro segreti. Agli angoli di stanze senza poeti.
All’epoca di un solitario nella torre. Ai massi che risalgono le montagne e agli oceani che stanno al posto del cielo.
E allora tutto è possibile. Tutto è magia.
“Ed è subito poesia”. Grazie alle canzoni e al potere delle parole.