LORENZO BARBERIS.
Questo inizio di 2015 si è segnato per una ricca presenza di mostre nel monregalese, con una serie di eventi che sono apparsi decisamente di buon livello, raramente così qualificati e diffusi. La carenza appare, per metterlo subito in premessa, l’aspetto della comunicazione: non carente in sé, ma non in grado di arrivare al vasto pubblico.
Così chi si interessa, come me, di arte anche a livello locale, con una certa attenzione anche a fermenti più sfumati, si trova di fronte al paradosso di una offerta piuttosto vasta, a fronte di una percezione – che emerge con chiarezza dal social network – di assenza totale di eventi (non una eventuale critica sulla qualità, sempre possibile).
Tra i vari eventi, uno dei più consistenti innanzitutto a livello quantitativo è stata l’esposizione delle foto del concorso “Luci ed Ombre” dell’associazione monregalese “Mondovì Photo”; evento giunto ormai alla sesta edizione, realtà quindi di fatto consolidata della scena artistica monregalese.
La mostra, come rivela il titolo stesso, è dedicata quest’anno a uno dei temi fondanti dell’arte fotografica stessa, il contrasto tra luce e tenebra, che è stato svolto dai partecipanti in centinaia di scatti che interpretato le varie declinazioni possibili della tematica.
Qui è possibile ammirare gli scatti vincitori del concorso e vedere gli orari di visita dell’esposizione, di cui qui si dà un saggio dell’allestimento presso l’Antico Palazzo di Città sulla Piazza Maggiore, il principale spazio espositivo pubblico di Mondovì alta.
Come è possibile constatare dalle foto, un allestimento decisamente ricco, che offre al visitatore l’occasione per una esplorazione decisamente amplia, tra centinaia di immagini disparate.
Cogliere un tratto di sintesi di una mostra così vasta e variegata è pressoché impossibile. Certo appare una forte presenza del bianco e nero, logica declinazione del tema proposto, ma non manca uno studio del rapporto luce/ombra anche all’interno del colore. Molte foto traggono poi spunto dall’opposizione luministica per una lettura simbolica che sembra proporsi, in effetti, come una delle soluzioni più immediate, anche se non mancano soluzioni semplicemente basate sul puro piano visivo.
Al di là di altre considerazioni, la mostra sembra suggerire, come dice il titolo, una “Photo Opportunity”. Il termine rimanda a un concetto specifico della fotografia (qui il riferimento su wiki), che sta a significare, appunto, un’occasione di effettuare uno scatto fotografico significativo.
Modificando parzialmente il concetto, credo si possa affermare che la fotografia potrebbe essere una occasione per la scena artistica monregalese. La fotografia come forma espressiva artistica ha avuto una notevole espansione quantitativa – non sempre, è ovvio, qualitativa – grazie ai nuovi media digitali e alle possibilità di condivisione sui social; a ciò è corrisposta una rinnovata attenzione della massa degli utenti per la fotografia. Attenzione spesso superficiale, ovviamente, ma comunque presente, e che forse si potrebbe catalizzare.
Anche il successo di eventi come questo dimostrano la vitalità del mezzo fotografico. Potrebbero essere quindi un trampolino di lancio per una maggiore presenza di “arte diffusa” nel monregalese a partire appunto da questa forma di espressione artistica, anche in ragione (ma qui il discorso si farebbe lungo) delle possibilità, appunto, della condivisione sociale che oggi si è aperta.
Ma, per intanto, godiamoci questi scatti seducenti, nella speranza che siano un possibile tassello di un percorso di valorizzazione artistica sempre maggiore della città di Mondovì di cui, da più parti, si sente oggi l’esigenza.