Lorenzo Spurio e la poesia
HO COMPRESO PERCHÈ
Gli indugi erano stati sciolti,
la caffeina era ormai pietrificata
e il mare si tingeva
d’un forte amaranto.
Il vento avrebbe corroso tutto
come una pioggia solforica
e gli organi emorragici si sarebbero
spappolati
e
liquefatti
marcendo l’aria.
Ho visto un bambino
con strani lividi al volto
e ho compreso perché il mare
fosse purpureo.
***
NON PIÙ FAVOLE
Non era tempo per favole
e idiote freddure, quello.
Il sole riscaldava l’erba,
l’aria e il cemento,
ma non me.
Me ne andavo solo
riflettendo beota
mentre incespicavo
ai bordi di un marciapiede
spaccato.
Un gatto senza coda
correva baldanzoso
zampettando felice
in un prato
poco distante da me.
***
POLVERE E SANGUE
Quelle pietre perfette
assorbivano sangue
diventando tumori in metastasi.
Un vecchio fumava
stanco dell’oppio
e mugugnava frasi d’odio.
I bambini giocavano addolorati
fra le pozzanghere nere
senza fine.
Non ho mai avuto tanto freddo;
serravo i pugni con sovrumana forza
con la speranza di polverizzarmi.
Alla nuda frontiera del mondo
impavidi cecchini sparavano,
uccidendo soldati amici.1
1 Si tratta di un triste episodio di “fuoco amico”.
***
PRIMA E DOPO
Mi fingevo altro da me
in pretestuosi inganni d’immagine
e ricercati travestimenti di sottane
per annullare distanze e
rincarare rancori
lì, nel pavido Paese in usufrutto
l’indomani dell’aggravarsi di tutto.
Niente pagliacci né sceriffi
nella sadica età dalla cartapesta maleodorante.
La gente ammiccava sonnolenta
incellofanata di superfici scivolose.
Il mondo si mascherava
e donava meschina illusione
nella convinzione di un nulla convinto.
Ho creduto agli specchi rotti
indagando prospettive multiple prive di serietà,
ma ora ricerco una via unica.
Le poesie sono tratte da Lorenzo Spurio, Neoplasie civili, Agemina, Firenze, 2014.
Biografia.
Lorenzo Spurio è nato a Jesi (AN) nel 1985. Si è laureato in Lingue e Letterature Moderne con una tesi di letteratura inglese.
Ha pubblicato racconti e saggi di critica letteraria su varie riviste, antologie e in volume. Nel 2011 ha fondato la rivista di letteratura Euterpe, un aperiodico tematico digitale, del quale è direttore.
Per la narrativa ha pubblicato le raccolte di racconti Ritorno ad Ancona e altre storie (2012), La cucina arancione (2013) e L’opossum nell’armadio (2015); per la poesia Neoplasie civili (2014 – con prefazione di Ninnj Di Stefano Busà e una lettera di Corrado Calabrò).
Intensa la sua attività di critico con un’ampia stesura di recensioni, prefazioni e note critiche per autori esordienti e non. Per la critica letteraria ha pubblicato i volumi Jane Eyre, una rilettura contemporanea (2011), La metafora del giardino in letteratura (2011), Flyte & Tallis: Espiazione e Ritorno a Brideshead. Una analisi ravvicinata di due grandi romanzi della letteratura inglese (2012), Ian McEwan: sesso e perversione (2013) e Il sangue, no. L’aporia della vita in “La ballata di Adam Henry” di Ian McEwan (2015).
Ha ricevuto attestazioni e lusinghiere segnalazioni in numerosi premi letterari tra cui il terzo premio per la sezione Saggistica del Premio Nabokov (2013) con il saggio Ian McEwan: sesso e perversione e il secondo premio per la sezione Poesia inedita al Premio Internazionale Agemina “Pablo Neruda”, Firenze (2013).
È stato ed è membro di giuria in vari concorsi letterari; è Presidente del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, Presidente di Giuria del Premio di Letteratura “Ponte Vecchio” (Firenze) e del Premio Letterario “Città di Fermo”.
Biografia su Literary.it, l’Atlante degli Autori Italiani
http://rivista-euterpe.blogspot.it/